“Ci vediamo nel 2055”: il salto in lungo di Idee per Viaggiare
«Bisogna rompere gli schemi. Se siamo prevedibili ci fanno fuori in tre secondi». Così parlò Sergio Marchionne. E così fece e rifece e fece ancora Danilo Curzi, fondando e guidando da trent’anni il tour operator Idee per Viaggiare, oggi nel gotha del travel, ma nato su un muretto di Ostia dove si incrociavano sogni e bisbocce del futuro ceo e dei cofounder Stefania Fusacchia e Roberto Maccari.
«Una bella storia», questo il claim dell’evento, raccontata nell’Immersive Experience Hub del Salone delle Colonne di Roma, dove IpV con i suoi 175 dipendenti e 350 ospiti ha concluso in pompa magna il trentennale aperto mesi or sono con l’UnConvention World Party.
Sul palco – premiati a sorpresa con una targa – partner, amici, dipendenti-simbolo e personaggi che hanno accompagnato il t.o. in questo viaggio. E mentre il quartetto d’archi Sharareh spaziava da Jovanotti ai Kiss, Curzi decideva di paragonare sé e la sua gloriosa squadra alla musica jazz, «che ha basi e ritmiche solide, ma la cui caratteristica è la creatività».
Attitudine che si traduce nella capacità di Danilo&Co. di muoversi con disinvoltura nel tempo: preservando il meglio del passato e proiettandosi nel futuro, tanto da consegnare ai partecipanti un invito per il 28 novembre 2055, con su scritto: “Ci vediamo qui, stesso luogo, stessa ora” per i 60 anni di Idee per Viaggiare.
Una trovata in cui riecheggia la medesima indole espressa nel catalogo del futuro 2224 e nella scelta di affidare al rampollo di famiglia – Andrea Nike Curzi – il ruolo di head of innovation con il preciso compito di condurre l’azienda nell’era dell’Ai Agentica e oltre. Con lo sguardo rivolto avanti e nondimeno indietro.



