Expedia, Mohapatra: «Così cambia il futuro dei viaggi inclusivi»

Expedia, Mohapatra: «Così cambia il futuro dei viaggi inclusivi»
07 Dicembre 08:34 2022 Stampa questo articolo

Creare un’esperienza di viaggio accessibile a tutti è una delle sfide più complesse e gratificanti che sta affrontando il Gruppo Expedia, così come confermato da Aditi Mohapatra, vicepresidente del settore global social impact & sustainability: «La nostra nuova strategia mira a creare percorsi inclusivi per tutti i viaggiatori, con l’obiettivo di garantire che più persone traggano vantaggio da tutto quello che i viaggi possono offrire».

Aditi Mohapatra Expedia«Dedicheremo una parte delle nostre donazioni a organizzazioni che si impegnano a rimuovere le barriere che molte comunità e gruppi di tutto il mondo si trovano ad affrontare durante i loro viaggi, aumentando le funzionalità e incentivando l’adozione di misure aggiuntive per creare un’esperienza equa per tutti i turisti, compresi quelli con disabilità. Viaggiare è istruttivo e amplia i nostri orizzonti», ha spiegato Mohapatra.

L’ultimo report di Expedia, l’Inclusive Travel Insights, ha evidenziato la grande opportunità di miglioramento che esiste nell’ambito della creazione di esperienze di viaggio accessibili e inclusive per tutte le persone. Lo studio ha dimostrato che solo il 52% degli intervistati ha trovato opzioni inclusive.

I viaggiatori con disabilità hanno bisogno di informazioni precise e accessibili per prendere decisioni consapevoli al momento della prenotazione di un alloggio o un servizio di trasporto, ma spesso hanno difficoltà a ottenerle. Quasi due terzi dei viaggiatori (il 65%) preferisce prenotare con chi offre opzioni inclusive e accessibili.

Visto lo scenario, «Expedia Group ha preso di recente delle misure per comprendere quali sono le esigenze specifiche dei viaggiatori. Ha inoltre migliorato i filtri di accessibilità sulla piattaforma, il cui utilizzo è poi aumentato dell’80%», ha aggiunto la vicepresidente del settore global social impact & sustainability della Ota statunitense.

Il settore del turismo, ha concluso la manager, «ha già cominciato a rinnovarsi e a fornire servizi che offrono opzioni più inclusive per i viaggiatori con disabilità, ma c’è ancora molto da fare. Ad esempio, vanno offerte esperienze digitali accessibili garantendo che i siti e le app si adattino agli strumenti o agli ausili tecnologici utilizzati dagli ospiti. Va creato un processo inclusivo che tenga conto delle opinioni dei viaggiatori con disabilità, includa le loro osservazioni e utilizzi le loro conoscenze ed esperienze, per coinvolgerli nella creazione di prodotti e servizi che soddisfino adeguatamente le loro esigenze».

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