Nell’estate 2025, sempre più viaggiatori optano per il pernottamento in bed and breakfast, soluzione di soggiorno meno formale e spesso più conveniente dell’hotel. Incrociando i dati Istat e di Altroconsumo, infatti, la voce “alloggio” è quella che incide maggiormente nel bilancio delle ferie degli italiani: dal 2020 i prezzi hanno visto un incremento medio del 39% per gli hotel e del 30% per i b&b.
In questo scenario, l’osservatorio b&b cashless di SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali, ha analizzato il costo medio di una notte in b&b tra 25 principali mete turistiche italiane, rielaborando i dati delle rilevazioni dei prezzi di beni e servizi di largo consumo del Mise.
Venezia è la città in cui il prezzo medio di una notte in b&b è più alto (169,5 euro), seguita da Milano (147,9 euro) e Firenze (137,3 euro). A Roma, il prezzo medio è di 112 euro. Sassari è, invece, la località mediamente più economica (70 euro), mentre a Belluno si trova il prezzo minimo più basso: 46 euro. Reggio Calabria, invece, si distingue per il rincaro più marcato rispetto all’anno scorso: +36,7%.
Parallelamente, cambiano anche le abitudini di pagamento e il turismo diventa sempre più digitale: rispetto all’anno precedente, nel 2025 sono raddoppiate (+103,7%) le transazioni contactless effettuate in modalità Tap To Pay, tecnologia che permette di accettare pagamenti contactless direttamente da smartphone, senza bisogno di Pos o hardware esterni: nelle strutture ricettive, hotel e b&b, l’incremento è dell’80,8%.
«Secondo recenti rilevazioni, le vacanze 2025 costeranno agli italiani il 2,3% in più rispetto al 2024, anche a causa del prezzo medio degli alloggi (hotel e b&b), aumentato del 4% rispetto a dodici mesi fa, e del 34% dal 2020. In un momento in cui i costi degli alloggi continuano a crescere, il bed and breakfast resta una soluzione particolarmente apprezzata dai viaggiatori», ha dichiarato Umberto Zola, responsabile online sales per l’Europa di SumUp.

