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Accor vuole quotare in Borsa i marchi Ennismore

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Un possibile spinoff di Ennismore con successiva Ipo, taglio dei costi e rialzo delle previsioni sull’utile annuale. È quanto annunciato da Accor, il più grande Gruppo alberghiero europeo.

«Stiamo valutando la possibilità di una potenziale quotazione di Ennismore, il nostro portafoglio di marchi lifestyle (di cui fanno parte Mama Shelter e The Hoxton, ndr) – ha dichiarato il ceo, Sébastian Bazin, in una conference call sui risultati finanziari – In quanto asset chiave per il Gruppo, intendiamo, se questa transazione si concretizzerà, mantenerne il controllo, fornendo al contempo ulteriori risorse per accelerarne lo sviluppo».

OUTLOOK IN RIALZO

Il Gruppo alberghiero con sede a Parigi, che gestisce oltre 40 marchi, dall’economico Ibis al lussuoso Fairmont, prevede ora che gli utili ricorrenti per il 2025 cresceranno tra l’11% e il 12% a tassi di cambio costanti. Si tratta di un aumento di due punti percentuali rispetto al precedente intervallo compreso tra il 9% e il 10%. Accor ha inoltre annunciato l’intenzione di riacquistare, nel corso del quarto trimestre, azioni proprie per un valore di 100 milioni di euro.

LA TRIMESTRALE

Tuttavia, il Gruppo alberghiero ha registrato ricavi trimestrali che hanno di poco deluso le aspettative del mercato, a causa dell’impatto negativo dei cambi. Il fatturato dell’azienda nel terzo trimestre è diminuito di quasi il 5% su base annua, attestandosi a 1,37 miliardi di euro, leggermente al di sotto degli 1,4 miliardi previsti dagli analisti. Il fatturato per camera disponibile (RevPar), uno dei principali indicatori di performance del settore, è risultato in linea con la previsione media di crescita dello 0,8%.

«Le misure di protezione degli utili del Gruppo si stanno dimostrando efficaci […] questa è la logica alla base del lancio di un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie», ha dichiarato Bazin, nel comunicato che ha accompagnato la pubblicazione dei dati. Il riacquisto si aggiunge a due tranche completate, per un valore complessivo di 440 milioni di euro.

I RISCHI GEOPOLITICI

Il settore alberghiero sta attraversando un periodo difficile, con rischi economici e geopolitici: Accor, per esempio, ha sottolineato le preoccupazioni per la sicurezza in Thailandia e una lenta ripresa in Cina.

Hilton, uno dei rivali di Accor, ha ridotto il suo obiettivo di fatturato a causa delle preoccupazioni sull’inflazione tra i suoi clienti statunitensi; anche un’altra concorrente, Ihg, ha registrato una performance più debole negli Stati Uniti.

Accor, comunque, ha rassicurato che porterà avanti il suo piano, nonostante questi rischi. «La volatilità della situazione geopolitica non influisce sulla nostra strategia di sviluppo», ha dichiarato il cfo, Martine Gerow, durante la conference call, riferendosi al Medio Oriente, regione chiave per il Gruppo alberghiero.

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