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Aeroporti veneti, la società Save ceduta (in parte) ai francesi

aeroporto “Marco Polo” di Venezia adobe

Gli aeroporti veneti parleranno francese. Con una maxi operazione da 1,2 miliardi di euro il controllo di Save, la società che gestisce gli scali di Venezia, Verona e Brescia, passa ufficialmente nelle mani della finanziaria veneta Finint e del grande fondo francese Ardian, tra i maggiori player infrastrutturali in Europa e da tempo già azionista di riferimento dell’aeroporto di Heathrow.

L’accordo, che verrà formalizzato nei prossimi giorni, prevede il rilevamento del 100% delle quote – attualmente in possesso dei fondi Dws e InfraVia – equamente ripartito tra i due nuovi soci. A gestire la transizione sarà il presidente Enrico Marchi, che resterà al vertice del gruppo anche nella nuova configurazione societaria.

La cessione delle quote era nell’aria da anni, ma lo scoppio della pandemia aveva di fatto rallentato le trattative con diversi fondi internazionali, tra cui figuravano anche la Ifm e la Swiss Life. Negli ultimi due anni, grazie soprattutto al pieno rilancio operativo dei tre scali che nel 2024 hanno totalizzato 11,6 milioni di passeggeri transitati, si è riacceso l’interesse per un’infrastruttura ormai strategica per il sistema aeroportuale del Nordest.

L’interesse di Ardian rappresenta anche un ritorno in Italia, dopo le esperienze in 2i Aeroporti e nella società che gestisce gli scali milanesi di Linate e Malpensa. Il fondo francese – secondo indiscrezioni apparse sulla stampa locale veneta – punta ora ad altre future privatizzazioni, quelle sugli scali di Catania o Trieste.

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