Piazza pulita dell’irregolarità negli affitti brevi in Spagna: il governo ha disposto la cancellazione di quasi 54mila annunci relativi ad altrettanti alloggi individuati come case vacanze ma privi dei requisiti richiesti dalla legge.
Si tratta del più duro giro di vite in Europa degli ultimi mesi. Un inasprimento che l’esecutivo guidato dal primo ministro Pedro Sánchez ha attuato anche per reinserire immobili nel mercato immobiliare che aveva subìto un forte rallentamento dell’offerta di locazioni.
La procedura sarà semplice: il ministero competente comunicherà alle principali piattaforme specializzate negli affitti brevi, tra cui il grande player Airbnb, l’elenco completo e dettagliato di immobili i cui annunci andranno rimossi in tempi rapidi. L’auspicio è che questa operazione venga espletata entro la fine dell’anno.
In realtà si tratta del completamento di un’azione coordinata che già nel maggio scorso aveva sortito i primi effetti: quando la Spagna aveva ottenuto una vittoria legale contro Airbnb, confermata dal tribunale, per la rimozione di oltre 65mila annunci illegali per violazione delle normative regionali.
La Spagna è uno dei Paesi con le leggi più restrittive sugli affitti brevi turistici: oltre al governo centrale che obbliga i gestori a registrarli in un apposito elenco con severi controlli per l’accertamento dei requisiti legali, ci sono le municipalità di numerose città ad alta frequentazione turistica che hanno stabilito limiti al loro numero nei quartieri più frequentati.

