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Air France, scioperi confermati. A luglio il nuovo ad

Il braccio di ferro continua. Dopo lo svolgimento del consiglio di amministrazione, la situazione di Air France continua a essere avvolta nell’incertezza, in attesa della nomina del nuovo amministratore delegato che dovrebbe avvenire il prossimo luglio.

Di fronte alla minaccia di nuovi scioperi – i sindacati hanno indetto quattro nuove giornate di mobilitazione dal 23 al 26 giugno in occasione del primo weekend di grande esodo in Francia – i vertici del vettore hanno infatti deciso di non cedere alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori, la cui proposta di alcuni giorni fa prevedeva un aumento generalizzato dei salari del 5,1% per il 2018, a cui avrebbe dovuto aggiungersi un incremento specifico per alcune categorie del personale (i piloti, su tutti).

Da parte sua, invece, Anne-Marie Couderc, attuale ceo della compagnia (ma senza poteri esecutivi) si è limitata concedere l’apertura di un budget «eccezionale» per rispondere ad alcune «necessità pratiche» (come ad esempio il rinnovo dei locali presso la pista di Orly, o l’incremento del numero di camere a disposizione del personale navigante per il riposo tra un volo e l’altro).

Il tutto in attesa della nomina del nuovo amministratore delegato della compagnia, che a quel punto sarà in possesso di tutti i poteri per affrontare la questione salariale. La nomina, ha detto Couderc, dovrebbe avvenire prima del previsto, molto probabilmente entro il mese di luglio, dopo che in un primo momento si era parlato di settembre.

Tra le altre iniziative prese dal cda per mantenere un dialogo tra management e dipendenti, il lancio di un vero e proprio cahier de doléance online in cui “i lavoratori potranno esprimere tutta la loro insoddisfazione, ma anche i loro suggerimenti su tutte le questioni legate al funzionamento dell’azienda”.

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