Il dipartimento di Stato ha emesso domenica un avviso di sicurezza a livello mondiale, invitando gli statunitensi all’estero a «prestare maggiore cautela» a causa del potenziale rischio di «manifestazioni contro cittadini e interessi statunitensi all’estero», dopo l’intervento americano nel conflitto tra Israele e Iran. L’avviso non ha menzionato gli attacchi degli Stati Uniti.
COSA SIGNIFICA L’AVVISO?
L’allerta di sicurezza mondiale invita gli americani a essere cauti e vigili quando viaggiano all’estero. «Il conflitto tra Israele e Iran ha causato interruzioni dei viaggi e la chiusura periodica dello spazio aereo in tutto il Medio Oriente», si legge nell’avviso. «Esiste il rischio di manifestazioni contro i cittadini statunitensi e i loro interessi all’estero. Il dipartimento di Stato raccomanda ai cittadini statunitensi di tutto il mondo di esercitare maggiore cautela».
Le autorità hanno affermato che gli americani dovrebbero leggere le avvertenze di viaggio e gli avvisi di sicurezza relativi ai luoghi che stanno visitando sulle pagine informative specifiche per ciascun Paese, sul sito del dipartimento, e iscriversi al programma governativo Smart Traveler Enrollment Program per ricevere aggiornamenti sulla sicurezza in tempo reale e per aiutare il dipartimento di Stato a stabilire rapidamente e accuratamente un contatto in caso di emergenza.
È SICURO VIAGGIARE?
Dipende da dove si va. Le linee guida specifiche del dipartimento di Stato per ciascun Paese pongono Israele e Iran al livello 4, ovvero “non viaggiare”. L’avviso di viaggio per Israele, Cisgiordania e Gaza è stato aggiornato il 16 giugno, citando «conflitto armato, terrorismo e disordini civili». Sono previsti voli di evacuazione di emergenza per gli americani che desiderano lasciare Israele. Il dipartimento ha anche emesso un avviso di “non viaggiare” per l’Iran, aggiornato l’ultima volta il 31 marzo, che mette in guardia da «terrorismo, disordini civili, rapimenti, arresti arbitrari di cittadini statunitensi e detenzione ingiusta».
La designazione più comune nel sistema di avvisi è il livello 1, che significa che un Paese è generalmente riconosciuto come sicuro. Il livello 2 suggerisce che i viaggiatori dovrebbero «prestare maggiore cautela» e diversi Paesi della regione, tra cui Emirati Arabi Uniti, Turchia e Giordania, sono al livello 2 (ma lo sono anche Stati come Paesi Bassi, Spagna e anche l’Italia). L’Egitto ha un avviso di livello 3: “riconsiderare i viaggi” a causa della minaccia del terrorismo.
CAOS VOLI
Molti voli commerciali da e per il Medio Oriente sono stati cancellati, ritardati o modificati a causa delle chiusure dello spazio aereo legate al conflitto. Le compagnie aeree stanno in gran parte evitando lo spazio aereo tra Iran, Iraq, Siria e alcune zone della Giordania.
Safe Airspace, un database indipendente sulle zone di conflitto e sul rischio aeronautico, ha avvertito lunedì 23 giugno – seconddo quanto riportato dal New York Times – che il coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto e il potenziale di ritorsione contro obiettivi militari statunitensi aumentano il rischio per lo spazio aereo sopra gli Stati del Golfo come Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. «Sebbene non vi siano state minacce specifiche contro l’aviazione civile, l’Iran ha precedentemente avvertito che avrebbe reagito attaccando gli interessi militari statunitensi in Medio Oriente, direttamente o tramite intermediari come Hezbollah», ha avvertito l’organizzazione sul suo sito web.
Gli operatori americani, tra cui United e American Airlines, hanno temporaneamente sospeso o modificato i voli per Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e Doha, la capitale del Qatar, a causa del conflitto nella regione.
GLI AVVISI DI SICUREZZA A LIVELLO MONDIALE SONO COMUNI?
Non è la prima volta che il dipartimento di Stato emette un avviso di sicurezza a livello mondiale. L’ultimo avviso a livello mondiale era stato pubblicato nel 2023 in risposta ai disordini e alle manifestazioni diffuse legate alla guerra tra Israele e Hamas dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre. Le proteste si erano diffuse in Medio Oriente e in Europa, provocando violenti scontri di fronte alle sedi diplomatiche statunitensi.
Tim Meehan, direttore dell’assistenza alla sicurezza presso la società di gestione del rischio International Sos, ha affermato che l’allerta non riguarda una minaccia specifica. «Si tratta semplicemente di una valutazione di un rischio elevato, soprattutto ora che gli Stati Uniti sono entrati nel conflitto», ha dichiarato al Washington Post. «Il suo obiettivo è far comprendere agli americani il crescente pericolo all’estero e la necessità di una propria consapevolezza della situazione».
MANIFESTAZIONI E RISCHI
Manifestazioni contro la guerra si sono svolte nel fine settimana in città come Los Angeles, New York, Washington D.C., Atene, Tokyo e Parigi, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters. Ma Meehan ha affermato che gli esperti di sicurezza non hanno riscontrato episodi contro i cittadini statunitensi all’estero.
Meehan ha affermato che la sua azienda consiglia ai viaggiatori americani di mantenere un basso profilo, di prestare attenzione a potenziali manifestazioni ed evitare di frequentare le strutture militari o diplomatiche statunitensi. «Credo che ora dobbiate prendervi del tempo per essere consapevoli delle minacce e prestare attenzione a ciò che farete, anche se una settimana fa questo non sarebbe stato il caso», ha affermato. “Sebbene non disponiamo di informazioni specifiche sul fatto che cittadini o turisti statunitensi siano presi di mira, è davvero una questione di sicurezza essere consapevoli della situazione».

