Per il primo grande esodo estivo e il picco d’agosto gli operatori della filiera turistico-ricettiva concordano: sarà un’altra stagione d’oro. Assoturismo Confesercenti, sulla base di una indagine del Cat di Firenze, ha monitorato l’ultimo weekend di luglio: oltre 6,4 milioni di presenze nelle strutture italiane, con prenotazioni raccolte sulle principali piattaforme online, che indicano un tasso di saturazione medio del 79%, quasi 8 camere occupate su 10. Un dato positivo, ma leggermente inferiore al 2024, quando nello stesso periodo era stato rilevato l’82%. In termini assoluti, la differenza corrisponde a circa 150mila pernottamenti.
L’analisi conferma la forte attrattività delle località dei laghi e marine, che registrano rispettivamente l’89% e l’88% di occupazione. Restano indietro le città d’arte, al 72%, in frenata rispetto allo scorso anno, mentre le località termali si fermano al 71%. Le destinazioni montane segnano un 76% di saturazione e quelle rurali e collinari il 75%.
Anche per le macroaree geografiche la tendenza è differenziata. Il Nord Ovest guida la classifica con un tasso di occupazione dell’81%, trainato dalle buone performance della Liguria. Segue il Nord Est, con il 79%, soprattutto grazie alla buona performance delle strutture del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Sotto la media, invece, il Centro (76%) e il Sud con le Isole (75%), nonostante i buoni risultati di Sardegna e Puglia.
«Dopo un avvio di stagione più lento del previsto – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – tra le imprese c’è tanta attesa. Finora è stata un’estate anomala, con andamenti altalenanti e un ritorno del turismo mordi e fuggi nel weekend. Cresce la componente straniera, mentre la domanda interna procede con maggiore cautela. L’ultimo weekend di luglio rappresenta il primo vero banco di prova per il clou dell’estate, che soprattutto per il comparto balneare coincide con agosto: confidiamo che possa dare slancio alla stagione».
E l’accelerazione delle performance in agosto viene confermata da Federalberghi, che nella consueta analisi previsionale condotta dal suo partner Tecnè, prevede un exploit, con 36,1 milioni di italiani in vacanza, per un giro di affari pari a 41,3 miliardi di euro, vale a dire una crescita dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Per quanto riguarda i luoghi di vacanza, il nostro Paese si conferma comunque la regina delle destinazioni preferite dagli italiani, con un 88% delle preferenze. Il restante 12% riguarda coloro che si recheranno all’estero e che, anche in questo caso, opteranno principalmente per le località di mare. Tra le regioni italiane più gettonate nello stivale Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia, Lombardia, Campania e Sardegna. Il 76,9% opterà per il mare, il 16% prediligerà montagna, laghi e località termali, mentre il restante 4,2% sceglierà località d’arte e cultura.
«Agosto perde centralità, mentre crescono giugno e settembre – osserva il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – Questo è un segnale molto positivo: si afferma un turismo distribuito, più sostenibile e più accessibile. Si tratta di una grande opportunità per rafforzare l’occupazione e la redditività del settore in tutto l’arco dell’anno. Di fronte a questo scenario, credo si possa affermare che siamo testimoni di un grande cambiamento: oggi il turista non cerca solo un alloggio, ma un’emozione da custodire».
«La spesa – prosegue Bocca – non si concentra più soltanto sul pernottamento, ma si distribuisce su tutta la filiera, tra ristorazione, cultura, artigianato, benessere. Si tratta proprio di una trasformazione strutturale che rende il comparto un attivatore diffuso di valore economico e sociale. Tuttavia, la nostra indagine rivela che una quota di italiani non andrà in vacanza per motivi economici. È un dato che non può lasciarci indifferenti e che ci spinge a lavorare per un turismo più accessibile, ovvero capace di offrire occasione di benessere per tutti».
Tra le voci più interessanti dell’indagine Tecnè-Federalberghi la durata e la spesa: la vacanza principale durerà in media 10 giorni e costerà nel suo complesso (includendo viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) 888 euro a persona (circa 89 euro al giorno). Ulteriori vacanze sono più contenute dal punto di vista della durata: in media 4,4 giorni per un costo complessivo di 518 euro (circa 117 euro al giorno).
«Questi risultati – le parole del ministro del Turismo, Daniela Santanchè – dimostrano un turismo in evoluzione, più attento al benessere e alla sostenibilità, con un significativo crescente spostamento dei viaggi nei periodi solitamente meno canonici. Una tendenza che premia la bontà delle nostre politiche e l’impegno degli imprenditori del settore per un ecosistema più virtuoso ed efficiente. D’altro canto, dobbiamo continuare a lavorare affinché il turismo italiano sia in grado di garantire esperienze uniche a tutti i nostri connazionali».



