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Atlantide contro Arkus, arriva la smentita

Nuovo capitolo della battaglia a mezzo stampa tra Arkus-Partour e I Viaggi di Atlantide. Dopo la conferenza stampa in cui il Gruppo di Salvatore Tuttolomondo ha svelato le proprie carte sulla vicenda, il t.o. di Pierre Radici affida al suo ufficio legale l’ultima replica.

L’operatore precisa che, attraverso una nota, che “lo scambio di informazioni circa la situazione patrimoniale de I Viaggi di Atlantide è stata redatta dai propri consulenti, professionisti stimati che hanno interagito con i colleghi di Partours e appare quantomeno singolare che un preliminare vincolante sarebbe stato sottoscritto sulla base di dati forniti durante un incontro”.

“È inimmaginabile – si legge – che un Gruppo cosi grande e strutturato, con studi legali e di commercialisti a disposizione, sottoscriva un preliminare senza avere a disposizione tutta la documentazione necessaria che, infatti, è stata totalmente presentata e visionata. Tutte le posizioni sono state non solo presentate ma, per alcune di esse, sono stati sottoposti i piani di rientro già concordati con i principali creditori che, per la maggior parte sono stati subito presentati ai dirigenti di Partours e che potranno in qualunque momento riconfermare i contenuti degli incontri stessi e dei dati che corrispondevano in toto a quanto indicato dai nostri consulenti”.

Riguardo agli incassi ricevuti da Partours, I Viaggi di Atlantide specifica che “le uniche dichiarazioni rilasciate dal nostro t.o. riguardavano il fatto che Partour avesse ricevuto gli stessi. Per questo – prosegue l’operatore bresciano – la nostra società ha fatto sì che questa circostanza rimasse in sede privata, mentre il fatto di voler mostrare l’ipotetico residuo di un importo nettamente inferiore si scontra” con il fatto che “Partours ha effettivamente incassato 32.425 euro, ma di questi ne ha corrisposti ai fornitori solo 18.483 con un pagamento effettuato a Neos il 3 aprile 19. Non vi sono ulteriori pagamenti fatti ai fornitori de I Viaggi di Atlantide, tant’è che è stato riconosciuto dallo stesso Roberto Bergamo che i denari sarebbero stati girati nelle casse del t.o., che li ha in più di un’occasione richiesti per iscritto senza mai avere alcuna contestazione a riguardo”.

Secondo l’operatore, non c’è mai stata finora “una comunicazione scritta e formale di neppure una delle contestazioni indicate da Arkus”. “E si scopre solo da una conferenza stampa – conclude la nota – la decisione di defilarsi dal preliminare sottoscritto”.

Il t.o. prende infine le distanze da “termini quali frode” e dichiara di disporre di “tutta la documentazione per agire a propria tutela affinché prevalga il principio di correttezza”.

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