Secondo le prime indiscrezioni trapela che nel decreto Anticipi predisposto dal Consiglio dei ministri non solo c’è un capitolo dove viene contemplato l’aumento, ma addirittura il raddoppio dell’imposta di soggiorno.
E i Comuni hanno subito sollevato un coro di proteste, soprattutto per la destinazione d’uso della tassa sui turisti. In una dura nota il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, ha infatti dichiarato: «Siamo contrari e chiediamo al ministro dell’Economia Giorgetti un incontro urgente e costruttivo per individuare insieme soluzioni finanziarie più strutturali ed efficaci».
Dalle bozze del testo circolate viene prefigurato un incremento da 5 a 7 euro il tetto dell’imposta per notte nei capoluoghi di provincia. In linea di principio il concetto di adeguamento dell’imposta non è mai stato scartato dai sindaci, ma quel che viene duramente contestato è l’utilizzo degli incassi per altre finalità rispetto a quelle da sempre invocate dagli stessi operatori turistici, vale a dire miglioramento dei servizi a disposizione della comunità, del decoro urbano.
Nell’articolo che contiene le nuove disposizioni c’è anche una deroga che interessa da vicino – in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina – tutti i Comuni della Lombardia e del Veneto che potranno adottare aumenti fino a 10 euro a notte. Accanto alle rimostranze dell’Anci si sono aggiunte Confindustria Alberghi, Assohotel, Faita e Federalberghi: “Le imprese e i cittadini sono in attesa di una riduzione della pressione fiscale, come è stato più volte promesso, ma le avvisaglie sul contenuto della legge di bilancio sembrano andare in direzione completamente opposta. Rinnovare l’incremento di 2 euro, che avrebbe dovuto riguardare solo l’anno giubilare, equivale a un aumento dell’imposta compreso tra il 20% e il 40%. Ancor più sconcertanti sono le indiscrezioni relative alle località interessate dalle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, per le quali viene preannunciato un aumento del 140%, da 5 euro a 12. Sono valori stellari, che si commentano da soli. Uno svarione che confidiamo venga corretto già in questa fase, intervenendo sulle bozze della manovra”.
Le organizzazioni “chiedono al governo di non inasprire la pressione fiscale e ribadiscono la necessità di assicurare che una parte del gettito venga destinata alla riqualificazione delle imprese turistica, in ossequio a quanto previsto dalla legge vigente, che purtroppo viene disapplicata dai comuni, e di contenere gli oneri amministrativi ed economici che gravano sulle imprese turistiche incaricate della riscossione dell’imposta”.



