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Balneari, Fiba: “L’intervento Ue è prassi, il decreto non è in discussione”

balneari da adobe

Acqua sul fuoco delle polemiche riaccese dalla lettera dell’Ue che boccia il decreto Indennizzi di Salvini sulle concessioni balneari: è Fiba Confesercenti a gettarla per smorzare sul nascere ogni eventuale acuirsi del contenzioso.

Con una nota il presidente della federazione, Maurizio Rustignoli, precisa: “In merito alle notizie apparse sulla stampa sul decreto sugli indennizzi per le imprese balneari ritengo necessario chiarire alcuni aspetti: la lettera inviata dalla Commissione europea era attesa e rientra in una normale fase di confronto istituzionale. Non è un fatto negativo, ma un passaggio previsto. Sono in corso interlocuzioni tra i ministeri competenti e Bruxelles con l’obiettivo di arrivare a una soluzione condivisa. Il decreto, però, non è messo in discussione”.

Secondo Rustignoli occorre fare una corretta lettura dell’intera vicenda: “Il provvedimento si basa sulla legge vigente, che proroga le concessioni al 2027 e sancisce due principi fondamentali in materia di indennizzi: il riconoscimento del valore residuo dei beni non ammortizzati e la giusta ed equa remunerazione per gli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Questi principi non sono stati messi in discussione dalla Commissione, altrimenti la legge non avrebbe potuto produrre i suoi effetti. Il decreto, approvato con il coinvolgimento dei ministeri competenti e bollinato dalla Ragioneria dello Stato, non introduce elementi nuovi, ma definisce le modalità di calcolo dei due principi già previsti. Per questo è scorretto sostenere che il principio dell’indennizzo possa essere rimesso in discussione: è già previsto nella legge vigente. Si può discutere sulle modalità di calcolo, ma non sul riconoscimento del valore delle imprese, un diritto che deve essere garantito, così come sono garantite le procedure di evidenza pubblica”.

La nota di Fiba si conclude con un auspicio: “Ora serve un ulteriore confronto tra governo e Commissione, com’era prevedibile. L’esecutivo ha espresso la volontà di trovare un accordo nel rispetto delle regole europee, senza però trascurare la tutela dei diritti degli attuali concessionari. Una posizione condivisa anche dalle principali forze parlamentari. Parliamo di un comparto formato per il 98% da piccole imprese, spesso a gestione familiare, che rappresentano un settore economico strategico. È necessario trovare un equilibrio tra l’avvio delle evidenze pubbliche dal 2027-2028 e il riconoscimento del valore delle imprese e degli investimenti effettuati. Come Fiba Confesercenti siamo fiduciosi che si possa arrivare a una soluzione condivisa, che concili il pieno rispetto delle norme europee con la salvaguardia delle imprese italiane e della loro storia imprenditoriale”.

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