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Bando lampo per la vendita Alitalia: offerte fino al 18 marzo

Porta la firma del commissario straordinario, Giuseppe Leogrande, il nuovo bando di vendita di Alitalia, relativo alle attività aziendali della compagnia, pubblicato poche ore fa. Nel testo del bando pubblicato sul sito della compagnia aerea i soggetti interessati all’acquisizione potranno presentare proposte articolate.

Questo vuol dire che si potrà manifestare formalmente l’interesse per tutte le attività come “lotto unico”, oppure soltanto per attività di aviation (le più appetibili perché comprendono la flotta e gli slot), per  le attività dei servizi a terra (handling) o per quelle di manutenzione.

Tra le manifestazioni di interesse che dovranno pervenire entro la mezzanotte del prossimo 18 marzo e che verranno raccolte dalla banca d’affari Rotschild, verranno considerate preferibili – come si legge nel testo del bando – quelle che presuppongono un articolato piano industriale strategico, aventi per oggetto il lotto unico. In buona sostanza si lasciano aperte le opzioni dello “spezzatino”con la pregiudiziale, però, di preferire l’eventuale interesse per chi vuole acquisire tutte le attività del vettore.

Secondo gli osservatori economici, oltre alle perplessità legate al ridotto margine dei tempi , il bando arriva anche nel periodo meno felice per il trasporto aereo messo in ginocchio dall’emergenza Covid-19. In altre parole ci si chiede chi è quel vettore – che con l’attuale crisi globale che mette a rischio i propri conti e le attività operative –  ha tempo e voglia di esaminare un eventuale acquisto di Alitalia?

Ma il governo vuole chiudere la partita proprio in considerazione dell’inevitabile peggioramento dei conti di Alitalia che in queste ultime settimane di psicosi da coronavirus, come gran parte delle compagnie aeree, ha subìto un consistente calo di passeggeri.

La stima di perdite, che potrebbe aggirarsi intorno ai 70 milioni di euro negli ultimi due mesi, impone una accelerazione per chiudere una vicenda resa ancor più delicata dall’esigenza di salvaguardare quanti più posti di lavoro possibili per il vettore che conta circa 11.500 addetti. Ovviamente si attende con trepidazione un segnale da Lufthansa.

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