Bit 2026, il viaggio da tutti i punti di vista

Bit 2026, il viaggio da tutti i punti di vista
08 Ottobre 07:00 2025

Il viaggiatore di oggi cerca autenticità. Non si concentra sulla destinazione, ma dà valore alla motivazione del viaggio. «Il turismo cambia pelle», commenta Emanuele Guido, Head of Business Unit Home, Fashion & Leisure Exhibitions di Fiera Milano.

«È un universo fatto di storie, passioni e comunità che plasmano nuove forme di viaggio». Nel presentare l’edizione di 2026, Guido afferma: «Vogliamo rivolgerci a tutti i Travel Makers, ossia tutti coloro che creano, facilitano e raccontano l’esperienza turistica: dagli intermediari ai travel designer, dai local ambassador agli influenzatori di comunità con interessi comuni, dagli innovatori digitali agli storyteller. Una galassia eterogenea che esprime il nuovo Dna del settore e porta in manifestazione motivazioni e prospettive inedite».

Quali sono le principali novità di BIT26 e come nasce il nuovo progetto?
«Abbiamo analizzato le trasformazioni della società e delle tendenze di consumo, anche oltre il turismo. Nei mercati sviluppati emerge una forte polarizzazione: da un lato il mass market, basato sul consumo standardizzato, dall’altro un approccio centrato sulle persone, che acquistano in base a valori e motivazioni personali. Il ruolo di una manifestazione non è più di proporre il viaggio come prodotto, ma offrire strumenti e relazioni per offerte più articolate ed emozionali, per esperienze autentiche e personalizzate».

È così che nasce il concetto di Travel Makers?
«Non più consumatori, ma viaggiatori che cercano contenuto e profondità. A loro si rivolgono i Travel Makers, operatori e “influenzatori” che creano, raccontano e ispirano nuove esperienze. La sfida è costruire una vera e propria piattaforma dove confrontarsi, condividere motivazioni e narrarle attraverso uno storytelling efficace».

Come avverrà questo confronto?
«Abbiamo immaginato BIT come una città, con distretti che valorizzano l’offerta espositiva e piazze in cui avviene la condivisione delle idee e il confronto all’interno del format Travel Makers Fest. Un luogo di approfondimento e confronto, dove si discute di motivazioni, storytelling ed esperienze di successo da replicare. Non solo presentando prodotti, ma discutendo idee e visioni per costruire collaborazioni di valore lungo la filiera».

In cosa vi differenzia questa scelta dalle altre manifestazioni di settore?
«Le fiere tradizionali sono marketplace: porti i prodotti, costruisci il pacchetto e lo proponi. Ma oggi, con il digitale, il marketplace esiste tutto l’anno. Una manifestazione deve diventare il momento in cui ci si incontra per condividere idee, discutere opportunità e creare collaborazioni. È questo il valore distintivo di BIT».

Come intendete coinvolgere le nuove generazioni?
«Già nel 2025 abbiamo sperimentato con successo il progetto Bit4Job. Ora vogliamo fare un passo ulteriore: dare il microfono direttamente ai giovani, sia a chi è già manager nel turismo, sia a chi si sta candidando, sia a chi influenza attraverso le proprie competenze e passioni. Crediamo molto nel valore della Generazione Z: rispetto ad altri target, mostra tendenze più polarizzate e quindi più leggibili, utili a individuare i macrofenomeni che segneranno i prossimi anni».

L’intervista integrale QUI.

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