Black out aeroporto di Bologna: i diritti dei passeggeri

by Andrea Lovelock | 14 Maggio 2024 14:17

Dopo le due ore di chiusura dell’Aeroporto di Bologna, per un falso allarme scattato lunedì da uno nuovissimo e avvenieristico scanner che aveva segnalato la presenza di una pistola in un bagaglio, si contano i danni legati agli inevitabili annullamenti e dirottamenti di voli che ovviamente hanno causato pesanti disagi a migliaia di passeggeri. A conti fatti, in quel sia pur minimo arco di tempo sono stati annullati nove voli, mentre 11 sono stati dirottati in scali limitrofi e 18 hanno subìto ritardi di almeno 3-4 ore.

I decolli e gli atterraggi sono ripresi dopo le 17, ma i disservizi sono stati al centro di innumerevoli segnalazioni sui social. Già dalla serata di lunedì tutto è tornato alla normalità, come tiene a precisare l’ufficio stampa dell’Aeroporto G. Marconi, che aggiunge pure come non ci siano ripercussioni negli operativi odierni dei voli.

Comunque questa anomalia, nata da un errore di lettura di uno scanner entrato in funzione da pochissimo tempo, ha fatto subito scattare le comunicazioni di servizio da parte delle compagnie aeree coinvolte in cancellazioni e dirottamenti. È chiaro che un simile episodio ha fatto tornare alla mente il caos negli scali[1] talvolta causato da questi incidenti tecnici, altre volte dal sovraffollamento durante il periodo di picco della stagione estiva.

A tal proposito sul portale online ItaliaRimborso, specializzato nell’assistenza legale ai passeggeri aerei, sono state evidenziate le avvertenze utili per tutti i passeggeri: infatti, nonostante il vettore non sia responsabile del disservizio, e per questo motivo non spetta a lui la compensazione pecuniaria ai passeggeri, secondo il Regolamento 261 del 2004, è previsto il rimborso delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la stessa compagnia non abbia provveduto ad assistere il passeggero.

Sul portale si legge inoltre che alla ricezione della comunicazione del disagio, il passeggero è libero di non accettare la riprotezione, qualora la stessa sia nei giorni successivi al viaggio desiderato. In questo caso, quindi, il passeggero può acquistare un nuovo biglietto aereo anche con altra compagnia in altro scalo e quindi prendere un mezzo pubblico o un taxi per raggiungere Bologna o partire da essa. Risulta fondamentale in questo processo conservare la prenotazione originale del volo aereo da o per Bologna, ma anche tutte le ricevute, fatture e scontrini di quanto speso per l’acquisto di ogni mezzo per raggiungere la meta iniziale prefissata. Tutto ciò è necessario per richiedere il rimborso delle spese extra”.

E sempre a proposito di quanto accaduto a Bologna il ceo di ItaliaRimborso, Felice D’Angelo, aggiunge: «I passeggeri che hanno subìto i disservizi aerei per via della chiusura dell’aeroporto possono seguire quanto disciplinato dal Regolamento europeo 261/2004 e chiedere successivamente, qualora non siano stati riprotetti dal vettore aereo, il rimborso di tutti costi sostenuti per raggiungere Bologna. Le spese sostenute devono ovviamente  essere ragionevoli e bisogna conservare gli scontrini e le fatture. I viaggiatori possono fare richiesta direttamente alla compagnia aerea o rivolgersi a una claim company come la nostra».

Endnotes:
  1. caos negli scali: https://www.lagenziadiviaggimag.it/se-il-caos-voli-dipende-anche-dalle-falle-tecnologiche/

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