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Boeing all’angolo: “Conosceva i difetti del 737 Max”

Boeing sapeva dei problemi legati al sistema di sicurezza del 737 Max già nel 2016. A sostenerlo è un articolo del New York Times, che citando uno scambio di sms tra due dipendenti dell’azienda che avevano provato al simulatore il nuovo aereo riscontrando dei difetti con il sistema automatico di stabilità Mcas, di fatto mette sotto accusa il colosso di Seattle.

Tre anni fa, infatti, per ricevere la certificazione, Boeing aveva consegnato alla Federal Aviation Administration dei documenti che tralasciavano di dire quello che due piloti che lavoravano allo sviluppo del 737 Max avevano espresso in modo inequivocabile durante una conversazione privata. Nei messaggi, che risalgono a novembre del 2016 (mesi prima che il 737 Max ricevesse la certificazione dalla Faa) si faceva riferimento al fatto che non solo il Mcas “impazzisce nel simulatore”, ma le istruzioni nel manuale di volo avrebbero dovuto essere aggiornate al più presto.

«Mi aspetto una spiegazione immediatamente», è stato il commento dell’amministratore della Federal Aviation Administration (Faa), Steve Dickson, dopo aver scoperto l’esistenza degli sms.

In ogni caso, però, l’esistenza di questa conversazione complica di non poco la pozione di Boeing, che ha sempre sostenuto di non aver fatto nulla di scorretto, né di aver saputo nulla e di non essere responsabile dei disastri aerei occorsi dato che il modello Max aveva ricevuto la certificazione della Faa.

Ora, il ceo del colosso a stelle e strisce, Dennis Muilenburg, è stato chiamato a testimoniare davanti a due commissioni d’inchiesta del Parlamento Usa il 29 e il 30 ottobre.

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