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Boeing è salva: niente processo ai 737 Max

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Caso chiuso, adesso è tutto nero su bianco. Boeing non sarà incriminata per associazione a delinquere in relazione ai due incidenti mortali del 737 Max, in cui sono morte 346 persone, dopo che un giudice federale del Texas ha accolto la richiesta del governo di archiviare il caso. Le sciagure si erano verificate con il volo Lion Air 610 il 29 ottobre 2018, al largo delle coste dell’Indonesia, e con il volo Ethiopian Airlines 302 il 10 marzo 2019, in Etiopia.

La sentenza arriva dopo una drammatica udienza a settembre, durante la quale alcuni parenti delle vittime avevano esortato il giudice distrettuale, Reed O’Connor, a respingere l’intesa raggiunta e a nominare invece un procuratore speciale per occuparsi del caso.

In base all’accordo per lasciar cadere l’accusa, il colosso aerospaziale americano pagherà o investirà altri 1,1 miliardi di dollari (2 miliardi di dollari) in multe, risarcimenti per le famiglie delle vittime e misure interne di sicurezza e qualità.

I pubblici ministeri hanno comunque osservato che Boeing ha ingannato le autorità di regolamentazione governative riguardo a un sistema di controllo di volo implicato nei due disastri aerei. Ciononostante, in una dichiarazione scritta il giudice di Fort Worth ha accettato di archiviare l’accusa.

Si chiude, dunque, un caso che ha riservato diversi colpi di scena, da quando il Dipartimento di Giustizia, nel 2021, aveva accusato Boeing di frode ai danni del governo, incluso un accordo, poi fallito, in base al quale si richiedeva all’azienda di dichiararsi colpevole.

L’intesa sul patteggiamento però era stata respinta dal giudice O’Connor. In una dichiarazione rilasciata dopo la sentenza, Boeing si è impegnata a onorare l’accordo con il Dipartimento di Giustizia, nonché a “continuare gli sforzi significativi che abbiamo compiuto come azienda per rafforzare i nostri programmi di sicurezza, qualità e conformità”.

Secondo il Dipartimento di Giustizia, l’ultimo accordo risulta più utile all’interesse pubblico di quanto lo sia portare il caso in tribunale e rischiare un verdetto che potrebbe risparmiare all’azienda ulteriori sanzioni. Ha inoltre sottolineato che le famiglie di 110 vittime sono favorevoli alla risoluzione del caso prima del processo o non si sono opposte all’accordo. Quasi 100, invece, le famiglie contrarie.

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