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Business Travel, stop al monopolio degli alberghi

Hotel? No, grazie. O almeno, non sempre. Seppure lentamente rispetto a quanto accade nel mondo leisure, anche il business travel fa le prove generali per scalfire il monopolio che il settore albeghiero continua ad avere sulle trasferte di lavoro. A cominciare è stata lo scorso luglio Airbnb, potenziando il settore For Work – prima chiamato Airbnb for Business – e introducendo nella maschera di prenotazione alcune facilities “care” ai business traveller (dalla presenza del wifi, alla possibilità dell’early check-in, dalla fatturazione alla flessibilità della policy di cancellazione), per un soggiorno che ha assunto connotazioni sempre più leisure.

Poi è venuta l’acquisizione di Urbandoor, società che gestisce gruppi di appartamenti e intere strutture dedicate agli affitti a lungo termine, ideali per trasferte d’affari prolungate, presente al momento in 1.500 città e in circa 60 Paesi nel mondo. Ultima novità in campo di hôtellerie legata al corporate travel riguarda il portale Hotel Engine, startup tedesca che dopo un round di finanziamento concluso da poche settimane, vale ora oltre 150 milioni di dollari. L’obiettivo è quello di estendere il proprio raggio d’azione alle strutture alberghiere e non di piccole e medie dimensioni. Oggi, il portafoglio comprende più di 200mila hotel in 185 Paesi in tutto il globo.

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