Caccia alla stanza più economica: negli Usa vincono le Olta

by Giorgio Maggi | 20 Luglio 2017 7:00

Dove cercare le tariffe migliori per gli hotel? A chiederselo è uno studio condotto dalla banca d’affari americana Piper Jaffray riportato da Travel Weelkly. «Trovare le camere d’albergo più convenienti online è un lavoro lungo», si legge nel report. Quando però si raggiunge l’obiettivo, Olta e portali di viaggio offrono le tariffe migliori più di frequente rispetto ai siti web delle singole strutture.

Per condurre la sua analisi, Piper Jaffray ha monitorato i comportamenti online di oltre un migliaio di viaggiatori a stelle e strisce che hanno prenotato camere in 86 hotel appartenenti a catene alberghiere nell 25 città più grandi del globo. Risultato: le Olta e portali di viaggio possono vantare le tariffe più basse nel 21% dei casi, mentre i siti web delle strutture lo fanno solo nel 13% delle volte. Cosa altrettanto importante, però, più o meno due terzi delle ricerche si concludono con una sostanziale parità tra i due canali distributivi.

“I nostri risultati forniscono un’ulteriore prova di come i consumatori non scelgono la prenotazioni online dirette con gli alberghi, e questo nonostante i recenti investimenti effettuati per promuovere questo canale da alcune catene”, prosegue lo studio.

A questo proposito, infatti, negli ultimi due anni grandi player del settore come Marriott International, Hilton, InterContinental Hotels Group e Hyatt hanno lanciato numerose campagne per promuovere i propri canali di online booking, promettendo sconti e benefici come alcune forme di upgrade, per chi li avesse scelti. Nel caso di Hilton, ad esempio, recentemente il ceo Christopher Nassetta ha rivelato che nel primo trimestre dell’anno le prenotazioni online dirette sul sito della catena sono aumentate del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arrivando al 30% del totale.

Ma secondo una recente indagine di Phocuswright le Olta sono destinate ad aumentare la loro quota di mercato nelle prenotazioni alberghiere online degli Usa fino a raggiungere il 52% entro il 2020, dal 47% che avevano nel 2013. “Oggi Priceline ed Expedia, insieme, totalizzano solo il 10% delle prenotazioni online mondiali di viaggi. Ma si tratta di una percentuale che può solo salire nei prossimi anni”, conclude il report.

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