Sono state già spedite le prime lettere della Rai che, a seguito dei controlli avviati e resi possibili incrociando i dati attraverso il Codice Identificativo Nazionale (Cin) richiede il pagamento del canone speciale ai soggetti che operano nel comparto degli affitti brevi.
La presenza di una tv in un immobile dato in locazione breve comporta, infatti, l’obbligo di pagamento del canone speciale, dal momento che il servizio è messo a disposizione dei clienti e non rientra più nell’uso privato familiare.
I dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, che ha una mappatura pressoché completa delle locazioni turistiche, permette alla Rai di inviare lettere di richiesta di versamento di questo canone speciale che esonera dal pagamento di quello ordinario ma al tempo stesso rappresenta un obbligo anche nel caso in cui il televisore non venga utilizzato per seguire programmi televisivi ma solo per trasmettere video dimostrativi.
Le tariffe variano dai 207,70 euro per un apparecchio in ambienti aperti al pubblico ai 407,35 euro per strutture che ospitano più apparecchi televisivi. La richiesta del canone speciale Rai è parte integrante di un programma anti-evasione che si avvale di dati forniti dalle piattaforme, fino agli estremi dei pagamenti effettuati dai clienti delle locazioni brevi.



