Significativo segnale a favore della distribuzione agenziale statunitense: nei giorni scorsi è stata infatti presentata la proposta di legge che reintroduce l’esonero per le agenzie di viaggi dal pagamento dei rimborsi alle compagnie aeree quando non sono in possesso di fondi e risorse sufficienti. Il provvedimento è il Flight Refund Fairness Act ed è stato presentato il mese scorso dalla deputata Maria Salazar.
Si tratta di un passaggio epocale per le imprese di viaggio perché fino ad oggi potevano rischiare di dover rimborsare i clienti per voli cancellati o modificati in modo significativo, anche se non disponevano dei fondi necessari. Questo obbligo era contemplato per le agenzie abilitate alla biglietteria aerea. Un obbligo che interessava da vicino soprattutto quelle adv Usa che trattavano viaggi di gruppo e di conseguenza acquistavano biglietti aerei in blocco.
Ora la nuova legge, se approvata in via definitiva, impone alle compagnie aeree di assumersi la piena responsabilità dei rimborsi in caso di cancellazioni o annullamenti voli. Ciò vuol dire che i vettori sarebbero tenute a versare i fondi agli agenti di biglietteria entro sette giorni, lo stesso termine previsto per i rimborsi ai consumatori.
«I consulenti di viaggio sono difensori dei consumatori – ha commentato il presidente e ceo di Asta, Zane Kerby – ma l’attuale struttura normativa minaccia la sostenibilità finanziaria di molte agenzie di viaggio, il 95% delle quali sono piccole imprese, ponendo gli oneri dei rimborsi sulle agenzie stesse. Applaudiamo i promotori originali di questa legge, guidati dalla deputata Maria Salazar, per aver riconosciuto questa iniquità».
La proposta di legge gode del sostegno bipartisan e ora sarà la priorità assoluta dell’Asta che la prossima settimana sosterrà questo provvedimento al Legislative Day, l’annuale incontro in cui i membri incontrano legislatori e membri dello staff a Capitol Hill.
Di certo questa proposta di legge è destinata a far rumore anche in Europa dove da tempo organismi come l’Ectaa sostengono i diritti delle agenzie e invocano l’istituzione di un Fondo di garanzia anche per le compagnie aeree in caso di fallimento o di gravi disservizi.
Una richiesta sollecitata, invano, anche nel lungo iter di revisione della direttiva pacchetti, approvata dal Parlamento Ue nelle scorse settimane tra i malumori delle associazioni di categoria.

