L’America First è un salasso per i turisti. Dal primo gennaio 2026, i parchi statunitensi saranno molto più cari per i visitatori internazionali: ogni visitatore dovrà pagare 100 dollari in più per l’ingresso a Yellowstone, al Grand Canyon e ad altri famosi parchi nazionali.
Il dipartimento dell’Interno (negli Stati Uniti, si occupa di terre e risorse naturali federali) ha affermato che la nuova tariffa di 100 dollari, per i visitatori dall’estero, si aggiungerà alla tariffa giornaliera standard, in 11 parchi nazionali. L’agenzia ha affermato che questi parchi sono Acadia, Bryce Canyon, Everglades, Glacier, Grand Canyon, Grand Teton, Rocky Mountain, Sequoia e Kings Canyon, Yellowstone, Yosemite e Zion.
Inoltre, l’abbonamento annuale ai parchi nazionali per i visitatori stranieri costerà 250 dollari (per una macchina, o per un massimo di 4 persone), mentre continuerà a costare 80 dollari per cittadini e residenti negli Stati Uniti. Le giornate a ingresso gratuito, come in occasione delle festività, non lo saranno per i turisti provenienti dall’estero.
«La leadership del presidente Trump mette sempre le famiglie americane al primo posto», ha dichiarato Doug Burgum, segretario dell’Interno, in una nota. Gli stranieri residenti negli Stati Uniti non saranno soggetti alle nuove tariffe.
FAVOREVOLI E CONTRARI
I nuovi prezzi stanno alimentando la preoccupazione di molti operatori turistici, dato che potrebbero scoraggiare i viaggiatori; i sostenitori affermano che, invece, i rincari genereranno entrate per i parchi, a corto di liquidità.
L’Associated Press ha testato l’umore degli operatori. Al Whistling Swan Motel, appena fuori dal Glacier National Park, nel Montana nord-occidentale, il proprietario Mark Howser stima che circa il 15% dei suoi clienti provenga dall’estero. Questi visitatori pagano già fino a 35 dollari a veicolo per entrare nel parco: aggiungere il supplemento di 100 dollari a persona per gli stranieri, ha detto Howser, «è un modo sicuro per scoraggiare il loro arrivo». «Danneggerà le attività locali che si rivolgono ai viaggiatori stranieri, come la mia», ha detto.
Un tour operator di Yellowstone, Bryan Batchelder di Let’s Go Adventure Tours and Transportation, ha affermato che il supplemento rappresenta «un aumento notevole» per circa il 30% della sua clientela. «Probabilmente continueranno a venire nel Paese, ma visiteranno i parchi nazionali?», ha chiesto Batchelder, riferendosi agli stranieri.
TARIFFA AMERICA FIRST
I funzionari dell’Interno hanno descritto la nuova struttura tariffaria come una “tariffa America first” che farà contribuire i visitatori internazionali alla manutenzione dei parchi. Solo per il parco di Yellowstone, la tariffa di 100 dollari potrebbe generare 55 milioni di dollari all’anno, da poter sfruttare per la riparazione di sentieri deteriorati e ponti obsoleti, ha affermato Brian Yablonski del Property and Environment Research Center, un gruppo di ricerche di mercato con sede a Bozeman, nel Montana.
Se le tariffe per gli stranieri fossero estese ai parchi di tutto il Paese, si potrebbe generare, secondo Yablonski, oltre 1 miliardo di dollari da circa 14 milioni di visitatori internazionali all’anno. «Gli americani pagano già più dei visitatori internazionali perché pagano le tasse», ha affermato Yablonski. Quello di far pagare di più i visitatori internazionali «è un approccio piuttosto ovvio e di buon senso».
Gerry Seavo James, vicedirettore della campagna Outdoors for All del Sierra Club, ha affermato che Trump e la sua amministrazione hanno lavorato per quasi un anno per indebolire il servizio dei parchi, tagliandone il budget e licenziando migliaia di dipendenti. “Dissanguare i turisti stranieri all’ingresso non fornirà il sostegno finanziario di cui questi gioielli hanno bisogno», ha affermato. «Senza tale sostegno, corriamo il rischio che diventino nient’altro che parchi giochi per super ricchi».

