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Caro energia, Federturismo: “Sostegni al travel nel dl Ucraina”

marina_lalli

Lo stato di insicurezza e instabilità internazionale, che non accenna a diminuire, preoccupa non poco la predisdente di Federturismo Confindustria Marina Lalli, intervenuta in audizione al Senato sul dl Ucraina.

«A questo va aggiunto anche il dramma del caro energia e quindi dei maggiori oneri, di cui in un momento così difficile, le imprese si  stanno facendo pienamente carico. Vale solo la pena ricordare che il turismo non è solo accoglienza, ricettività, cultura e intrattenimento, ma anche trasporti, comparto su cui l’impatto del caro carburante è stato devastante – commenta Lalli – Pertanto  il tentativo del governo di intervenire sul caro energia e carburanti, su altri costi fissi come l’Imu e sugli strumenti di integrazione salariale è senz’altro degno di considerazione, ma purtroppo non sufficiente. Ribadiamo quindi la nostra richiesta che i comparti del turismo possano accedere alle stesse misure di sostegno delle imprese energivore e che il credito di imposta sia alzato al 25%».

«Per quanto riguarda le misure relative al lavoro dal prossimo giugno le aziende sopra i 15 dipendenti avranno esaurito le 26 settimane di assegno di integrazione salariale Fis e non avendo più a disposizione strumenti snelli e semplificati non potranno continuare a garantire un’occupazione stabile. Riteniamo opportuna e urgente l’adozione di alcuni interventi dedicati anche alle aziende con più di 15 dipendenti», aggiunge la presidente di Federturismo.

Anche sulla seconda rata Imu del 2021 Federturismo resta insoddisfatta e perplessa. «L’accesso al credito di imposta è limitato ai soli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 presso i quali è gestita la relativa attività ricettiva. Chiediamo che questo riferimento alla categoria catastale venga eliminato», conclude Lalli.

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