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Chi ha paura delle Olta delle crociere

Il mercato io, mammeta e tu, come si direbbe a Napoli, sul lungo periodo potrebbe penalizzare le agenzie di viaggi. Ammesso che esista un duopolio, e che sia impensabile scardinarlo (ci ha provato Royal Caribbean senza riuscirci appieno), sarebbe quantomeno auspicabile che il punto vendita Taldeitali – tanto più se indipendente – sia ben documentato sull’intera costellazione del cruise.

E non perché non ci stiano a cuore i due big, anzi. Costa e Msc so’ piezz ‘e core, quasi fossero la mamma e il papà della crociere in Italia. Piuttosto la ragione sta nel fatto che il lavoro di agenzia, per definirsi tale, non può limitarsi a un rimpiattino tra i soliti noti. Pena la fuga di clienti sul web, che lì trovano un’offerta tentacolare in contenitori dedicati come Crocierissime.it.

Piattaforme che si comportano oramai come agenzie di viaggi specializzate, accompagnando i clienti nella scelta della crociera. Dicesi consulenza, che sfata il mito del portale “muto”, incapace di assistere il consumer e orientare la vendita.
«Quasi nessuno finalizza la prenotazione in rete, prima c’è sempre un contatto telefonico», ci raccontano dal booking. Un chiarimento che è quasi un’Epifania: ecco perché le Olta delle crociere sono in prima fila nelle attività di marketing di operatori come Gioco Viaggi, che attraverso loro vedono crescere il giro d’affari dei marchi rappresentati (tra questi Carnival e Princess).

Allo stesso modo, sul web, fioccano blog e siti specializzati nel cruise. Per restare al passo, raccogliamo la sfida di documentare un mercato frastagliato, senza peccare di approssimazione. E senza lasciarci sopraffare da ragioni commerciali e di clic.

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