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Cig, sostegni e corridoi:
le promesse di Garavaglia

palazzo chigi governo italia

Un’intera industria – e mica solo una – con il fiato sospeso in vista di un Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto varare l’ipotetico Sostegni ter. Cdm che non c’è stato, lasciando il turismo e gli altri settori in crisi da Covid in balia di una serie di incognite: dalla proroga della Cig, annunciata ma ancora non deliberata, alla mancata moratoria sui mutui, con le banche tornate con il fiato suo collo dei clienti.

E mentre i ministri lasciano scorrere un altro weekend prevedendo di tornare a riunirsi giovedì prossimo, i dubbi non smettono di tormentare l’industria turistica ancor più acciaccata a causa dell’exploit di Omicron.

“Game over”, è il titolo che Advunite attribuisce al suo ultimo comunicato stampa in cui, con tono sarcastico, ringrazia il governo per aver “rinviato” il problema. “Peccato che la cassa integrazione doveva partire il primo gennaio e siamo in ritardo per tranquillizzare i nostri collaboratori e noi stessi imprenditori”, afferma il presidente dell’associazione Cesare Foà.

“Siamo da 23 mesi senza lavoro perché bloccati da decisioni governative: vietare di viaggiare, a differenza degli altri Paesi, significa bloccare il turismo incoming e outgoing, significa licenziamenti (già iniziati) in massa e chiusura di partite Iva. Aziende che non incassano ma che debbono pagare, mutui o prestiti che da gennaio dobbiamo iniziare a restituire, spese che continuiamo a sostenere, sanzioni e tasse che sono arrivate”, ricorda.

Maavi da parte sua, ricorda a mezzo social, attraverso la sua presidente Enrica Montanucci, che lamentarsi è un errore perché in ballo c’è oltre un miliardo per il settore.
Cifra, questa, menzionata dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in una lunga intervista al quotidiano La Repubblica.

Per far ripartire il settore, afferma, serve «un miglioramento del clima, una riduzione dell’ansia: abbiamo bisogno di serenità». Solo con un clima «meno ossessivo» potrà contribuire a «una ripartenza il più veloce possibile».

Ma nel frattempo, assicura, i sostegni chiesti dalle imprese arriveranno: «Ci tengo a tranquillizzare la categoria – dichiara – abbiamo mandato tutte le norme al Mef, il decreto arriverà giovedì prossimo. Servirebbe un miliardo e mezzo solo per il turismo, in aggiunta ai 700 milioni per la proroga della Cig Covid che sono già stati stanziati dalla legge di Bilancio. Se non sarà un miliardo e mezzo può essere qualcosina di meno, ma comunque parliamo di cifre importanti per un settore che è quello che sta pagando di più queste chiusure».

Alla domanda, poi, su quali misure abbia richiesto oltre alla cassa integrazione, ricapitola: «Esenzione dell’Imu, agevolazione sugli affitti delle strutture alberghiere, voucher per le agenzie di viaggi, sostegni a fondo perduto alle discoteche. Un pacchetto che copra tutte le esigenze delle categorie». E per il futuro? «La decontribuzione per chi rientra dalla cassa integrazione e una sezione dedicata nel Fondo Nuove Competenze per il Turismo».

Garavaglia spezza anche una lancia a favore dell’outgoing: «È chiaro che chi non può lavorare per legge ha la priorità sui sostegni rispetto a chi invece riesce a fatturare, ma bisogna anche investire per far fatturare, aprire i corridoi. Rispetto a quelli già aperti, abbiamo un dato interessante: sugli oltre 36mila cittadini che li hanno utilizzati, che sono andati all’estero, ci sono stati solo 204 positivi. È la dimostrazione che questa modalità funziona: ci auguriamo quindi che già oggi il Cts apra nuovi corridoi per consentire ai tour operator e alle agenzie di viaggi di poter lavorare, almeno in parte».

Su questo fronte, il ministro del Turismo – reduce dall’ultimo incontro post Epifania con le associazioni di categoria – fa sapere di avere inviato “una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per sottolineare con vigore l’esigenza che il modello dei corridoi turistici venga rafforzato, mediante proroga dei corridoi già aperti, individuazione di nuove direttrici e una revisione in questo senso della ordinanza del ministero della Salute che li ha istituiti, procedendo altresì a definire una cadenza quindicinale del monitoraggio”.

Richiesta, questa, condivisa dall’intero settore in vista della scadenza di fine gennaio degli attuali corridoi turistici Covid free.

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