Con un fatturato che nel secondo trimestre di quest’anno si è attestato sui 2,1 miliardi di dollari (circa 1,9 miliardi di euro) pari a un incremento complessivo del +16%, dove brillano i ricavi derivanti dalle prenotazioni alberghiere (+21%) e aeree (+11%), Trip Group si avvia a chiudere un altro anno record, caratterizzato da una strategia di sviluppo che ci tocca da vicino, visto che l’obiettivo è presidiare al meglio mercati stategici come quelli di Germania e Italia.
In poco più di vent’anni Trip si è affermata nel mercato internazionale come una delle piattaforme Ota più complete nell’erogazione di servizi ai viaggiatori. Non a caso oggi Trip Group ingloba anche Ctrip, Skyscanner e Qunar offrendo un supporto a 360° gradi ai viaggiatori di tutto il mondo.
A completare le performance operative dei primi sei mesi dell’anno il buon andamento delle prenotazioni nel segmento corporate travel (+9%) e la crescita, seppur contenuta, nel segmento leisure package (+5%).
Come ci spiega Edison Chen, vice president global destination marketing di Trip, incontrato nei corridoi del global summit del Wttc, «Il punto di forza della nostra piattaforma è dare l’opportunità al consumer di effettuare prenotazioni informate e convenienti per prodotti e servizi di viaggio in tempo reale e consentire ai partner di collegare le proprie offerte con gli utenti attraverso l’aggregazione di contenuti e risorse complete relative ai viaggi».
In cosa si traduce la strategia di sviluppo in mercati maturi come quello italiano? «Un asset di sicuro richiamo per un viaggiatore esigente come quello italiano è poter disporre di una piattaforma di transazioni avanzata come la nostra che è composta da app, siti web e centri di assistenza clienti attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ma il nostro maggior vantaggio competitivo è dato dal customer service che abbiamo allestito nei minimi dettagli, perché disponiamo di team con personale italiano, preparato a rispondere a qualsiasi tipo di richieste, così come in altri mercati abbiamo staff locali che dialogano costantemente con i clienti. In Germania, Giappone, Corea. Ecco perché possiamo presidiare mercati in varie aree del mondo».
Come avete predisposto il vostro team per sviluppare nuovi mercati?
«Abbiamo organizzato un adeguato training con corsi specifici per formare del personale in grado di fornire risposte rapide ma soprattutto mirate su ogni tipologia di servizi, dalla logistica ai trasporti, dall’ospitalità alle escursioni. Siamo molto focalizzati sul ticketing e sulla soluzione dei problemi che possono intervenire prima e durante il viaggio».
Con quali player volete collaborare per operare al meglio in Italia?
«Cercheremo certamente di allacciare molteplici partnership con agenti di viaggi locali, che conoscono il territorio e le attrazioni di quei luoghi, così come stringeremo rapporti operativi con le cmo, con i principali fornitori di servizi e con tutti i player locali per l’hotellerie, per il trasporto aereo o ferroviario, per le attrazioni, vedi i parchi tematici, e tutto ciò che ruota intorno a un soggiorno. Ad esempio per costruire tour enogastronomici, oppure escursioni tematiche dovremo certamente poter contare sul supporto di operatori e agenti di viaggi locali».
Come state utilizzando l’Ai nei rapporti con fornitori di servizio e consumer? «Dal momento che si tratta di un grande, radicale cambiamento, al momento stiamo sperimentando alcune applicazioni, ad esempio nell’ambito del business travel dove la velocità di risposte e riscontri logistici sono fattori essenziali, ma sicuramente l’Ai verrà adottata anche per migliorare l’assistenza alla clientela leisure, soprattutto per monitorare ogni aspetto del loro viaggio. Basti pensare ad esempio all’ottimizzazione del booking aereo e alberghiero».



