Torna nel mirino di Federalberghi il competitor con la “C” maiuscola, Airbnb: alla 75ª Assemblea nazionale della federazione, svoltasi a Merano, il presidente Bernabò Bocca ha infatti puntato il dito contro il portale che di recente ha potenziato l’app consentendo agli ospiti degli affitti brevi di prenotare servizi extra come massaggi e servizi di ristorazione.
«Questa è concorrenza sleale e noi non ci stiamo a sentire per l’ennesima volta la storiella che questo fenomeno è caratterizzato soprattutto dalla “signora Pina” che per arrotondare affitta le stanze – ha dichiarato Bocca – Lanciare un’app, come ha fatto Airbnb, che consente la consegna a domicilio di servizi di ristorazione e la prenotazione di altri servizi extra, significa a tutti gli effetti allestire un’offerta dietro la quale c’è un’attività ricettiva come la nostra. E allora queste realtà devono sottostare a certi obblighi fiscali senza agevolazioni, vale a dire pagare l’Imu e la Tari esattamente come fanno migliaia di albergatori regolari».
Ci sono poi altre sfide che l’hôtellerie italiana è chiamata a fronteggiare come l’incertezza geopolitica globale, con conflitti che possono riaccendere crisi improvvise; una situazione problematica del commercio internazionale, che può innescare spirali incontrollabili minando profondamente la fiducia dei mercati e la propensione al consumo e quindi al turismo; e ancora una domanda interna in flessione, ma ancora cruciale per il nostro comparto; e infine, ma non certo per ultima, una concorrenza sempre più agguerrita, spinta da innovazioni tecnologiche rivoluzionarie. E a proposito dell’intelligenza artificiale, Bocca è stato molto esplicito: «La paragono a una macchina di formula Uno, che va maneggiata con cura per non rischiare di schiantarsi. Il mio auspicio è di saperla guidare con prudenza e lungimiranza, ma soprattutto fare in modo che a guidarla non siano piloti stranieri. Ma il nostro ottimismo imprenditoriale ci spinge a non accontentarci di una crescita legata solo alla domanda. Il passato ci insegna che affidarsi esclusivamente ai flussi turistici non risolve le fragilità strutturali. Serve coraggio: riforme audaci per trasformare il turismo, eccellenza del made in Italy, in un motore di ricchezza sostenibile e articolata».
In risposta poi alla premier Giorgia Meloni e alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, intervenute con video messaggi nei quali hanno elencato tutte le azioni compiute in due anni dal governo a sostegno del settore, il presidente di Federalberghi ha concluso la sua lunga relazione evidenziando le linee di azione politica che potrebbero accrescere la capacità del nostro settore di produrre ricchezza per tutta l’Italia: dalla riduzione della pressione fiscale all’incentivazione degli investimenti, fino alla rimozione di lacci e lacciuoli che limitano la capacità degli alberghi di ampliare l’offerta, includendo ad esempio la possibilità di servire clienti non alloggiati. E ancora la lotta contro un abusivismo becero e piagnone che deturpa le nostre città, le rende più insicure e fa male all’immagine di qualità del nostro settore.
Ci si aspettava poi una novità circa le tempistiche del preannunciato bando del Mitur sul progetto “staff house”, ovvero il recupero di immobili pubblici inutilizzati, come ex alberghi dismessi, e riconvertiti in residenze temporanee per i lavoratori soprattutto stagionali, ma la ministra Santanchè si è limitata a prospettarlo, senza dare una data precisa.
E tra i saluti istituzionali c’è stato il messaggio del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha ricordato come il turismo sia uno dei motori trainanti dell’economia italiana e come oggi occorra essere vigili sui possibili impatti sul settore della vicenda dazi e di politiche commerciali restrittive per via della riduzione del reddito delle famiglie e degli andamenti del cambio tra euro e dollaro. Visibilmente soddisfatti i “padroni di casa”, ovvero il sindaco di Merano Dario Dal Medico e il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che hanno ricordato come questa città di 40mila abitanti e 270 alberghi, sia una terra di “convivenza e contaminazione culturale”.
Nel corso dell’assemblea è stato anche rinnovato il vertice del Comitato Nazionale dei Giovani Albergatori con la nomina di Fabio Raimondo alla presidenza.

