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Crociere contro Omicron:
«Navi sicure, non ci fermiamo»

Msc Grandiosa tampone pre imbarco

Genova, 3 gennaio, ore 19: Msc Grandiosa riparte in direzione Civitavecchia per proseguire l’itinerario settimanale nel Mediterraneo occidentale e Omicron resta a terra.

Sono sbarcati i passeggeri risultati positivi nel corso della crociera – dopo il tampone effettuato a bordo della nave – alla variante del Covid-19: gli italiani sono rientrati a casa tramite mezzi protetti messi a disposizione della compagnia; i passeggeri stranieri sono stati invece trasferiti in una Rsa del capoluogo ligure. Le cifre ufficiali parlano di 150 contagi; secondo fonti non ufficiali il numero sarebbe di poco superiore alla metà.

Il tasso di pervasività di Omicron e la rapidità di incubazione del virus non facilitano la vita – in Italia e nel resto del mondo – ma la compagnia ribadisce in una nota che non si fermerà: “Msc ha trasportato in sicurezza oltre un milione di passeggeri dalla ripartenza delle crociere (agosto 2020) ad oggi. A bordo vengono applicati protocolli di sicurezza che non trovano riscontro in nessun altro settore del turismo e dell’ospitalità, permettendo così di individuare casi di persone positive che a terra non sarebbero probabilmente mai stati identificati e che rappresentano, in ogni caso, una percentuale nettamente inferiore rispetto ai casi di contagio sviluppati a terra. La nave è regolarmente ripartita da Genova per proseguire il suo itinerario settimanale”.

Msc Grandiosa è stata protagonista nelle ultime ore di quella che oggi definiamo “nuova normalità” e che segna l’inizio della convivenza con un virus che da pandemico si avvia a diventare endemico, e che ad oggi secondo tutti gli studi risulterebbe molto meno aggressivo, sebbene più contagioso, delle precedenti varianti.

“Durante i numerosi controlli messi in atto dalla compagnia, previsti nell’ambito del rigoroso protocollo di sicurezza e salute di Msc Crociere, è emersa, anche a causa del sensibile peggioramento della situazione pandemica a terra, la positività al Covid di alcuni passeggeri imbarcati su Msc Grandiosa – precisa la compagnia – La maggior parte di essi è asintomatica. Dando attuazione alle misure previste, i passeggeri positivi e i loro contatti stretti sono stati immediatamente isolati in cabine con balcone e assistiti dal punto di vista sanitario, venendo sbarcati a Genova per essere trasferiti in modalità protetta presso le loro abitazioni”.

Delle procedure fa parte anche l’acquisto, obbligatorio, della polizza assicurativa Covid-19 assieme al biglietto della crociera: i passeggeri hanno così garanzia di assistenza, copertura delle spese mediche e rimborso della crociera.

Una macchina organizzativa rodata che permette alle navi oggi di non fermarsi. “L’identificazione di alcuni casi isolati dimostra, ancora una volta, la validità del protocollo, a efficace tutela di tutti i passeggeri, dell’equipaggio e dei territori visitati dalle nostre navi – prosegue la nota della compagnia, che ricorda anche quali sono le principali direttrici – Esso prevede, tra le numerose misure, la vaccinazione di tutti i passeggeri e dell’intero equipaggio, che viene inoltre regolarmente testato ogni due giorni, mentre i crocieristi sono sottoposti al tampone a inizio, a metà e a fine crociera. Sulla nave vige poi il distanziamento fisico, oltre all’obbligo di indossare la mascherina e alla sanificazione continua degli ambienti e delle superfici di contatto”.

Variante meno aggressiva, protocolli (e tracciamenti) che funzionano e navi attrezzate per test, isolamento e sbarco di eventuali casi positivi: ecco i punti su cui le compagnie fanno leva per continuare a considerare la crociera una vacanza sicura.

Oltreoceano, però, gli Stati Uniti alzano l’allerta, con i Cdc che riportano il livello di pericolosità dal 3 al 4: raccomandano cioè di evitare le crociere nonostante ci sia l’obbligo di vaccino per salire a bordo. Decisione che questa volta ha portato alla pronta replica di Clia, l’associazione dell’industria crocieristica: “La decisione è particolarmente sconcertante considerando che i casi identificati sulle navi da crociera costituiscono costantemente una minoranza molto ristretta della popolazione totale a bordo, molto meno che a terra, e la maggior parte di questi casi è asintomatica o ha natura lieve – si legge nella nota – Nessun ambiente può essere immune da questo virus, tuttavia è anche vero che la crociera fornisce uno dei più alti livelli di mitigazione dimostrata contro il virus. Le navi da crociera offrono un ambiente altamente controllato con misure supportate dalla scienza, test noti e vaccinazioni. livelli molto al di sopra di altri luoghi o modi di trasporto e di viaggio e tassi di incidenza significativamente inferiori rispetto alla terra”.

Clia ha anche ricordato che la crociera è l’unica industria degli Stati Uniti nel settore dei viaggi e del turismo che richiede sia vaccinazioni che test per l’equipaggio e gli ospiti. “Gli ultimi dati mostrano che anche con tassi di test più elevati, l’industria delle crociere continua a raggiungere tassi di insorgenza di Covid-19 significativamente inferiori, il 33% in meno rispetto a quelli onshore”, ha aggiunto l’associazione.

Sulla posizione statunitense è intervenuto anche il presidente e ceo di Royal Caribbean Richard Fain: “Da quando il settore ha ripreso a funzionare negli Stati Uniti, nel giugno 2021, Royal Caribbean ha trasportato 1,1 milioni di ospiti e 1.745 persone sono risultate positive. Il tasso è stato dello 0,02%. Inoltre, la stragrande maggioranza di quei casi non presentava sintomi o presentava solo sintomi lievi. Nessuno dei casi di Omicron si è dimostrato grave o ha reso necessaria l’ospedalizzazione”.

Posizioni più nette, questa volta, da parte degli operatori della crocieristica, frutto di esperienza e investimenti in sicurezza, pur ammettendo l’esistenza di una situazione delicata da gestire. Il Covid c’è ancora, ma le crociere restano il settore turistico che più di ogni altro ha investito e investe per gestire l’emergenza e arginarne la portata.

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