Dall’Islanda ad Amsterdam: il debutto di Norwegian Prima

by Claudia Ceci | 27 Settembre 2022 7:00

Appunti di viaggio per il prossimo viaggio. Una crociera è anche questo, specie se l’itinerario esula da quelli più battuti. Una sorta di catalogo da vivere in prima persona. Partiamo dall’Islanda; la “terra di ghiaccio” si lascia scorgere già dall’aereo: fiumi, specchi d’acqua color cobalto, picchi innevati, deserti di lava, prima di raggiungere la capitale Reykjavik, città designata per il battesimo della nuova ammiraglia di Ncl, Norwegian Prima.

Tra i tour più ambiti nel Paese, c’è il cosiddetto Golden Circle nel sud-ovest, che tocca tre luoghi diversi: il Parco nazionale di Thingvellir, patrimonio Unesco, dove i primi coloni islandesi, nel 930 d.C. fondarono una sorta di governo collettivo. Il parco sorge tra le placche tettoniche nordamericane ed eurasiatiche e mostra un millennio di storia geologica. Raggiungendolo da Reykjavik (dista meno di un’ora dalla capitale) si costeggia una scogliera a picco che è l’angolo del continente americano, con l’Islanda unico Paese che ha la dorsale atlantica sopra il livello del mare. Seconda tappa del “cerchio d’oro”, lungo un tragitto sempre più vulcanico, è l’area geotermica di Geysir. Tra vapore che sale, terreni argillosi e geyser dormienti, si arriva a Strokkur – il più attivo – che erutta ogni 5-10 minuti. Basta avere qualche minuto di pazienza, ed ecco il getto che sale verso l’alto, tra lo stupore e l’esultanza dei visitatori. La potenza dell’acqua torna a mostrarsi nell’ultima destinazione del tour: Gullfoss. Una potente cascata che precipita per un’altezza complessiva di 32 metri, famosa anche per gli arcobaleni generati dai suoi spruzzi nelle giornate assolate. D’estate, quando non c’è ghiaccio, una passerella conduce proprio sul bordo delle cascate. Qui c’è anche il tempo di assaggiare due piatti tipici – zuppa di pomodoro e tranci di salmone – prima di risalire a bordo della nave.

Infine, con un pizzico di fortuna, di cielo terso (e di escursione termica tra mattino e sera) anche in una notte di fine agosto, alzando gli occhi, può comparire un bagliore verde: ed eccola, l’aurora boreale.

foto CobhCi vogliono due giorni e due notti di navigazione per rivedere terra. Quella d’Irlanda. Anche questa volta siamo a sud-ovest, si attracca a Cobh (che al tempo del Titanic si chiamava Queenstown, in onore di una visita ufficiale della regina Vittoria), il secondo porto naturale più grande del mondo. Qui il transatlantico fece l’ultimo scalo, imbarcando 123 passeggeri prima di andare incontro al suo tragico destino nel 1912. Una vicenda da ripercorrere nel museo cittadino Titanic Experience Cobh. Il piccolo villaggio irlandese oggi è un concentrato di allegria. Resta negli occhi e nella memoria per le casette colorate che scendono lungo la collina, tra cui svetta, maestosa, la cattedrale neogotica di St. Colman, con le sue 49 campane; risuona nelle orecchie per la musica degli artisti di strada sul lungomare.

Il giorno dopo tocca alla penisola di Portland, nel sud del Regno Unito, all’imbocco del Canale della Manica. L’occasione per fare un tuffo indietro nel tempo di quasi 5mila anni verso il mistero: a due ore di autobus c’è Stonehenge, il sito neolitico patrimonio Unesco dove oltre 4.500 anni fa fu eretto il più celebre e imponente cromlech (circolo di pietra) della storia. Un luogo che si ritiene possa essere stato un osservatorio astronomico, ma che continua a sollevare interrogativi senza risposta, costruito sull’asse del solstizio d’estate.

Proseguendo la navigazione lungo la Manica si arriva a Le Havre, secondo porto francese e prima città della Normandia, dove la Senna raggiunge il mare. Rasa al suolo nella Seconda Guerra Mondiale e ricostruita dall’architetto Auguste Perret che le ha dato un nuovo volto tra stile classico e cemento armato, è il punto di partenza per raggiungere Honfleur, cittadina marinara di pescatori che sorge proprio sull’estuario del fiume e oggi vive prettamente di turismo. Case di legno che rimandano all’età vichinga, antiche facciate, stradine pittoresche l’hanno resa città di pittori, amata e immortalata nei dipinti degli Impressionisti tra cui Claude Monet. Ancora oggi il centro storico, oltre a piccole boutique e hotel di charme, annovera un numero di gallerie d’arte fuori dal comune.

foto AmsterdamLa luce del crepuscolo del tour in battello tra i canali di Amsterdam suggella la contraddizione tra una città estremamente vivace e la malinconia di fine viaggio. Capitale da vivere, tra prestigiosi musei, mercati dei fiori, design, atmosfera briosa e creativa, coffee shop, il famoso “quartiere a luci rosse” e le strade disseminate di biciclette. Lungo i canali, dal basso, si ammirano le case strette sviluppate in altezza e inclinate verso l’esterno, con ganci utili – anticamente – a sollevare le merci. Il battello costeggia le houseboat, negli ultimi anni più ambite che mai, teatro di aperitivi e grigliate in un’estate che resiste. Si rientra in nave, per l’overnight nel porto olandese, in un viaggio che segna l’inizio del post Covid, con procedure di imbarco e sbarco agili e rapide in tutte le tappe. Poi l’aereo. Si torna a Roma.

LA NAVE: prodotto Premium per 3.100 ospiti. Con stazza lorda di 143.535 tonnellate, 294 metri di lunghezza e una capacità di 3.100 ospiti in doppia occupazione, Norwegian Prima – nuova ammiraglia della flotta Ncl e capostipite della Prima Class – nasce da un progetto prototipale di Fincantieri per valorizzare le caratteristiche di libertà e flessibilità del brand con una configurazione di prodotto innovativa.

Norwegian PrimaSaltano all’occhio: equilibrio degli ambienti, arredi e allestimenti raffinati, ripartizione degli spazi per evitare affollamenti; testimonianza della capacità di Norwegian Cruise Line di cogliere le tendenze del mercato e far evolvere in corso d’opera un progetto inizialmente orientato al mass market in una nave di segmento Premium. Tra le nuove unità, Prima ha il maggior numero di ponti all’aperto. Ha 20 ponti, quasi 1.600 cabine, 18 ristoranti e 17 bar e lounge, oltre al più ampio assortimento di suite della flotta; ridefinisce l’area ultra premium The Haven by Norwegian. Tra le attrazioni adrenaliniche, gli scivoli più veloci in mare – The Rush e The Drop – e il Prima Speedway, pista di go kart in mare a tre livelli. Da non perdere l’Ocean Boulevard, ponte in vetro sospeso, o la piscina a sfioro Infinity Beach a poppa. La nave fa dello scafo un’opera d’arte affidandosi all’artista di graffiti italiano Manuel Di Rita, noto come “Peeta”.

Katy PerryA BORDO: l’America del sound dal pop alla disco. C’è anche un altro viaggio a bordo di Norwegian Prima. Lungo decenni di musica americana. L’inizio è pop, con la madrina superstar Katy Perry, che “battezza” ufficialmente la nave con la bottiglia di champagne che si infrange sullo scafo, prima di esibirsi in uno show scenografico e cantare le sue hit tra l’entusiasmo del pubblico del Prima Theatre. Spettacolo condiviso in contemporanea su tutti gli schermi della nave. Poi si torna indietro, con il musical sulla vita di Donna Summer: 85 minuti dedicati alla regina della disco music, icona di un’epoca, in tre fasi cruciali della sua carriera, impersonata da tre diverse artiste. Va in scena una storia che inizia dal coro gospel e finisce sulla pista da ballo: la rottura degli schemi, l’elettronica e la voce di un’intera generazione. Sul palco, 20 tra i suoi più grandi successi tra cui “I feel love”, “Love to Love You Baby”, “Bad girls”, “Last dance” e “Hot stuff”.

I revival non sono finiti: a bordo si esibisce Kool & The Gang, la più longeva band di R&B della storia. Oltre 70 milioni di dischi venduti in carriera e 45 anni di storia. Una serata che diventa festa e non solo spettacolo, con sedie che “scompaiono” dalle prime file del teatro per lasciare spazio alla pista da ballo tra hit come “Celebration” o “Get down on it”.

Infine arriva Chaka Khan, donna del rock & roll: una lunga carriera attraverso diversi stili musicali: funk, jazz, hip hop, pop e blues. E come non ballare le sue “Ain’t nobody” o “I’m every woman”?!

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