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Decreto Pnrr, chi riceverà i fondi per il travel

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Via libera allo stanziamento degli annunciati 1,7 miliardi di fondi per i progetti finalizzati a rafforzare la competitività delle imprese turistiche contenuti nel nuovo decreto Pnrr, che salgono a 2,4 miliardi se si considerano anche il Digital Tourism Hub e il progetto Caput Mundi – Next Generation Eu.

Un pacchetto di misure varato dal Consiglio dei ministri che segna un traguardo per il ministero del Turismo guidato da Massimo Garavaglia, riuscito ad agganciare in tempo una serie di interventi al recovery plan, mentre altri dicasteri sono ancora impegnati a ritoccare le loro roadmap.

In tutto sei i principali progetti di rilancio del settore. Per hotel, strutture ricettive in generale, agriturismi, terme, stabilimenti balneari, porti turistici, parchi tematici, fiere e congressi è previsto un superbonus all’80% per interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Con il paletto che i lavori dovranno risultare conclusi entro la fine del 2024 con il meccanismo del credito d’imposta cedibile a terzi e la formula delle compensazioni fiscali.

Il superbonus sarà cumulabile con un contributo a fondo perduto fino a 40mila euro. Contributo che salirà a 50mila euro se a richiederlo sarà un’impresa del sud o a 60mila euro per le aziende a conduzione rosa o giovanile (under 35), e che sarà abbinabile a un bonus digitalizzazione di 30mila euro per chi presenterà piani di investimento in tecnologia.

Altro passaggio chiave sarà la creazione di uno speciale Fondo di Garanzia per le Pmi con riserve per il 40% dei casi destinate al sud Italia e per il 30% alle imprese under 35 e a quelle femminili.

C’è poi il Fondo per gli investimenti nel settore turistico – con contributo diretto a fondo perduto e attivazione del fondo rotativo – per ammodernamento strutturale, eliminazione delle barriere architettoniche, riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale.

E ancora il Fondo nazionale per il turismo, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, per rafforzare e supportare le strutture ricettive e valorizzare gli asset immobiliari.

Previsto anche un Fondo per il turismo sostenibile con la partecipazione di Mef e Bei mirato ad ammodernare le strutture ricettive, revisionare le infrastrutture per una migliore fruizione della montagna, fornire sostegno alle imprese green, sviluppare nuovi itinerari pedonali turistico-culturali (compreso il ripristino delle linee ferroviarie storiche).

A completare il pacchetto per il settore, poi, sono previsti crediti d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti da tour operator e agenzie di viaggi per la digitalizzazione dei servizi, l’allestimento di piattaforme web, app specialistiche, sistemi di vendita online, spazi pubblicitari su piattaforme web, per un massimo di 25mila euro.

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