In principio fu il giallo delle scatole nere, adesso siamo addirittura all’ipotesi sabotaggio. Più passano i giorni, più la sciagura di Air India assume contorni preoccupanti, anche se bisogna andare cauti con le valutazioni.
Resta il fatto – come riporta Travelmole – che è stato lo stesso governo indiano a dichiarare che gli investigatori stanno valutando il sabotaggio come possibile causa del disastro del Boeing 787 Dreamliner, che ha provocato 270 morti, tra passeggeri, equipaggio e vittime a terra.
«L’Aircraft accident investigation bureau ha avviato un’indagine completa – ha spiegato il ministro di Stato per l’aviazione civile, Murlidhar Mohol – La situazione viene valutata da ogni punto di vista, incluso un possibile sabotaggio». È la prima volta che il governo fa questo tipo di valutazione.
In sostanza, gli inquirenti hanno ipotizzato che entrambi i motori abbiano perso potenza nel giro di un paio di minuti, fatto considerato insolito. E ora i media che seguono la vicenda riferiscono che l’Aaib non scarta la possibilità di un atto deliberato di contaminazione del carburante.
Mohol ci ha tenuto a precisare che «le riprese delle telecamere a circuito chiuso sono in fase di analisi e si stanno valutando tutte le angolazioni. Diverse agenzie stanno lavorando alla questione».

