Amsterdam prosegue nella lotta contro l’overtourism generato dallo sbarco delle navi da crociera e, dopo aver già deciso la limitazione e lo stop, entro il 2035, delle grandi navi in centro città, mette nel mirino anche le crociere fluviali.
Come riporta Travel Weekly, la città – che nel 2024 ha registrato 1.950 attracchi – starebbe pensando di ridurre del 10% il numero delle navi in attracco entro il 2026.
Inoltre, tutte le navi che non soddisfano il requisito del Green Award, che prevede determinati standard ambientali, non avranno più il permesso di sbarcare ad Amsterdam già a partire dal prossimo anno.
La possibile decisione ha già messo in allarme le compagnie di crociere fluviali europee, che hanno istituito un gruppo di lavoro con la European River Cruise Association, per confrontarsi con il consiglio di amministrazione delle città.
L’associazione spera di trovare un compromesso con le autorità cittadine, poiché, come sottolineato da un membro del cda, Robbert Verbeek: «Lo sbarco è temporaneo e anche gestibile e la crociera fluviale potrebbe essere invece una soluzione al problema dell’overtourism».
Secondo l’European River Cruise Association, i passeggeri delle crociere fluviali, infatti, rappresentano attualmente solo il 2% dei visitatori annuali di Amsterdam e generano circa 257 milioni di dollari di spesa diretta.
LE RISPOSTE DELLE COMPAGNIE
Alcune delle grandi compagnie di crociere fluviali, come AmaWaterways, già da qualche tempo, anticipando il problema, hanno iniziato ad allontanarsi da Amsterdam, preferendo far sbarcare i loro croceristi in porti vicini, come Zaandam, a 20 minuti di auto dalla più famosa città.
Anche Riverside Luxury Cruises chiederà di attraccare a Zaandam quando non potrà entrare ad Amsterdam, così come farà Emerald Cruises, Amadeus River Cruises dal 2026 ha già messo in agenda nuovi porti alternativi di attracco.
La possibile limitazione di sbarco invece sarebbe un bel problema per Linda Terrill, che con il suo team The Luxury Travel Group, gestisce crociere oceaniche e fluviali di lusso, preoccupata per i suoi clienti americani che dagli Stati Uniti arrivano ad Amsterdam per imbarcarsi direttamente e agevolmente dal porto della città. «Molte città degli Stati Uniti hanno un servizio nostop per Amsterdam, il che rende i viaggi molto più facili. Perdere quella comodità potrebbe essere un inconveniente», ha detto, aggiungendo che molti dei suoi clienti non sono mai stati ad Amsterdam, «E la possibilità di esplorare la città è spesso un punto fondamentale. Toglierlo completamente potrebbe far pensare ad alcuni viaggiatori di scegliere il Reno piuttosto che il Danubio o altri fiumi europei».
UNA CITTÀ CONTRO IL TURISMO DI MASSA
Nel 2024 nella graduatoria elaborata dal Sole 24 Ore che prende in considerazione le prime otto destinazioni urbane europee per arrivi internazionali, era ancora Amsterdam la capitale dell’overtourism con la maggiore densità turistica per abitante.
Motivo per cui la città ormai da diversi anni è fortemente impegnata nel portare avanti una politica che fronteggi gli effetti del troppo turismo e, oltre alle restrizioni e alle misure severe prese contro le crociere oceaniche, l’amministrazione si è mossa anche sul fronte dell’ospitalità alberghiera, una anno fa, quando ha dato il via alla limitazione nella costruzione di nuovi alberghi, dopo aver aumentato la tassa di soggiorno, portata dal 7% al 12,5%.
Dal 2024 un nuovo hotel nella capitale dei Paesi Bassi potrà aprire solo se un’altra struttura ricettiva annuncerà la chiusura, a patto che non aumenti il numero dei posti letto disponibili in città e che la costruzione sia migliore dal punto di vista dell’eco-sostenibilità. Inoltre, i soggiorni annuali in hotel non dovranno superare i 20 milioni.
Il giro di vite della città era già iniziato qualche anno prima, quando Amsterdam nel tentativo di dare una ripulita alla sua immagine si è mossa per limitare fortemente un turismo troppo festaiolo e invadente, che non riusciva più a convivere tranquillamente con i suoi abitanti, e l’amministrazione aveva stabilito il divieto di fumare marijuana nel quartiere a luci rosse e l’obbligo di chiudere le finestre delle sex worker alle 3 del mattino, poi nel 2024, la stessa amministrazione, proseguendo il suo disegno, ha ideato e veicolato in Europa una campagna dissuasiva per cercare di tenere lontani tutti quei visitatori che arrivano nella città più famosa e frequentata d’Olanda con l’intenzione di “fare baldoria”.

