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eDreams attacca Google: “Viola il Digital Markets Act“

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Un intervento immediato dell’Ue contro le persistenti pratiche illegali di Google è la perentoria richiesta di eDreams-Odigeo, uno dei maggiori player online nel mondo dei viaggi che, in una nota, ha condannato con forza la continua e palese inosservanza del Digital Markets Act (Dma) da parte di Alphabet Inc., società madre di Google.

La nota ricorda polemicamente che “a quasi 17 mesi dall’entrata in vigore degli obblighi del Dma per i gatekeeper, Google continua a portare avanti pratiche dannose di auto-preferenzialità, con impatti diretti su milioni di aziende e consumatori europei ogni giorno. Sebbene la Commissione europea abbia emesso mesi fa delle conclusioni preliminari che confermano l’apparente violazione della normativa da parte di Google, non è ancora stata adottata una decisione definitiva in merito all’applicazione della legge. Questo ritardo priva l’ecosistema digitale europeo e i relativi portatori di interesse delle tutele previste dalla normativa».

In quanto unico organismo responsabile dell’applicazione del Dma, la Commissione ha la responsabilità e il mandato specifico di agire con la massima diligenza. Ecco perché eDreams Odigeo esorta la Commissione ad adottare una politica di tolleranza zero nei confronti di queste evidenti violazioni per far sì che il regolamento non diventi una legge che può essere ignorata senza conseguenze.

In modo molto esplicito Guillaume Teissonnière, chief legal officer di eDreams Odigeo, ha dichiarato: «Google si sta prendendo gioco di una normativa europea fondamentale. Ogni giorno che la Commissione ritarda, i consumatori e le imprese europee vengono danneggiati dalle pratiche illegali di Google. Il Dma è stato creato proprio per fermare questo comportamento dannoso, ma a quasi un anno e quattro mesi di distanza la situazione resta invariata. Esortiamo la Commissione ad adempiere al proprio dovere di tutelare il mercato europeo e a chiarire che l’Unione europea è fermamente intenzionata a far rispettare le proprie leggi contro i gatekeeper che le violano apertamente».

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