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Estate al risparmio: i trend di viaggio 2025 di Ipsos

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In barba all’inflazione, alle crisi geopolitiche, quasi nove italiani su 10 quest’anno non rinunceranno alle vacanze: è il dato saliente dell’annuale Holiday Barometer di Ipsos – Europ Assistance che rileva una rinnovata voglia di relax ed evasioni magari declinate in modalità ben diverse rispetto al recente passato. Ad esempio, il39% del campione preferisce fare una vacanza a settembre e il 31% a giugno, con una tendenza alla destagionalizzazione decisamente maggiore rispetto alla media europea e agli anni precedenti.

INFLAZIONE E VIA DICENDO

Inflazione (77%), conflitti armati (58%), attacchi terroristici (51%), sicurezza personale (50%) e sanitaria (40%), clima politico nel Paese di destinazione (41%), eventi climatici estremi (42%) e overtourism (38%) sono le motivazioni che incidono di più sulla scelta della destinazione, riflettendo le principali preoccupazioni degli italiani. Il 12% (+4% rispetto al 2024) ritiene importante la qualità del servizio sanitario locale.

VACANZE SÌ, MA DOVE?

E le vacanze ideali rimangono quelle che uniscono la scoperta di luoghi nuovi a cultura e relax in un mix ottimale; tanto è vero che tre italiani su 10 considera il viaggio un’occasione di arricchimento personale. Il 67% degli intervistati (-7% rispetto al 2024) trascorrerà la vacanza estiva in Italia, che si conferma anche una delle destinazioni più amate a livello internazionale e nella top 3 dei viaggiatori europei e americani, insieme a Francia e Spagna.

Tra chi andrà all’estero, invece, Spagna (12%), Francia (7%) e Grecia (6%) sono le mete internazionali più scelte dagli italiani per le vacanze estive. E il mare si conferma la soluzione preferita (66%, pari al -6% rispetto al 2024), seguito dalla montagna (25%) e dalle città d’arte (29%).

GUERRA DEI PREZZI (IN AGENZIA)

Il canale di acquisto privilegiato si conferma quello delle agenzie di viaggi (24%) e rimane determinante nella scelta la leva del prezzo (50%). Cresce poi, a conforto degli operatori della filiera, l’advanced booking: il 37% prenota fra i 2 e i 4 mesi prima della partenza, mentre resta alta l’attenzione alla sostenibilità: il 78% è incline a sperimentare lo slow tourism e il 76% a scegliere destinazioni meno convenzionali. Aumenta anche  la tendenza a preferire il solo travelling (35%).

Riguardo poi alle soluzioni di alloggio, l’hotel è in cima alle preferenze (45%), seguito dai bed & breakfast (32%, il dato più alto in Europa).

Tra i trend degni di nota, l’impiego dell’intelligenza artificiale: il 20% degli italiani ha già utilizzato l’Ai nella pianificazione di un viaggio e il 26% intende farlo in futuro (anche in questo caso record europeo).

ASSICURAZIONI A RILENTO

Guardando alle coperture assicurative, rimane determinante la reputazione della compagnia (28%) e la vastità della gamma di prodotti offerti (23%). Eppure, nonostante le tante preoccupazioni degli italiani in viaggio, solo il 39% è solito partire protetto da una polizza: una percentuale che fa indossare all’Italia la maglia nera in Europa, dove la media è del 62%. La principale motivazione di questa tendenza è “economica”: il costo della travel insurance è infatti percepito come troppo elevato dal 30% del campione. Il 27% invece dichiara di non considerare l’acquisto di una polizza perché non viaggia abbastanza lontano o non crede di correre alcun rischio; il 29% perché non ritiene di viaggiare abbastanza spesso. Il 16% è convinto di non averne bisogno.

Le coperture più diffuse fra coloro che scelgono di partire assicurati riguardano la tutela della salute (87%) e lo smarrimento, furto o danneggiamento di effetti personali (84%). Più in generale, le garanzie ritenute più importanti sono la copertura delle spese mediche (68%), l’annullamento del viaggio (circa il 70%), la protezione del bagaglio (64%), il ritardo o la cancellazione del volo o della partenza (62%) e il rimpatrio sanitario (61%).

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