Le questioni in sospeso con l’ex alleato Etihad

by Giorgio Maggi | 29 Ottobre 2018 12:18

Chi saranno i proprietari della nuova Alitalia ancora non è dato sapere. Ma il rischio che i nuovi azionisti – Fs in primis – si trovino subito a dover gestire due vertenze con l’ex alleato Etihad è molto elevato. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, infatti, per prima cosa la compagnia di Abu Dhabi ha aperto un contenzioso con il vettore italiano per la vicenda riguardante Millemiglia. Programma frequent flyer che, nel 2015, l’ex vettore di bandiera aveva venduto al 75% alla compagnia emiratina, incassando 112 milioni di euro.

La prima udienza, fissata per l’inizio di novembre al Tribunale di Milano, è stata convocata su istanza di Etihad, che a questo punto teme che Alitalia possa crearsi un database di clienti alternativo a quello Millemiglia. Non solo: con l’arrivo dei nuovi soci, Alitalia lancerà a partire dall’inizio del 2019 un programma di fidelizzazione ex-novo, con la conseguenza che il vecchio Millemiglia risulterà vuoto, ricadendo con le altre attività “a perdere” nella bad company che verrà costituita. 

«Alla fine – si legge sul quotidiano online di Confindustria – la compagnia di Abu Dhabi e i commissari potrebbero arrivare a una transazione a valori significativamente più bassi del 2015 e resta da capire se nell’accordo rientrerà o meno la cassa del programma di fedeltà (circa 25 milioni di euro)».

Altra questione “calda” sul fronte dei rapporti tra i due ex alleati è quello che riguarda l’A340/500 Vip voluto dal governo Renzi. Attualmente fermo in un hangar all’aeroporto di Fiumicino, per il momento l’aeromobile è abbandonato a se stesso. Alitalia, che ha ormai rescisso il contratto di leasing con il quale la compagnia di bandiera faceva da intermediario con il ministero della Difesa e lo Stato italiano, non ne vuole più sapere; stessa cosa Etihad, che non ha certo intenzione di riprendersi l’aereo di proprietà, visti gli alti costi di gestione e la difficoltà a riconvertirlo come aereo di linea.

Niente di più facile, quindi, per il vettore mediorientale che aprire una vertenza legale. il motivo? Reclamare il mancato guadagno ottenuto su un aereo dove il contratto, rescisso secondo Etihad in modo unilaterale, era fino al 2025 e dove c’era un business plan ormai definito. In questo modo, la compagnia aerea di Abu Dhabi punterebbe a un risarcimento attorno a una ventina di milioni di euro.

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