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Feste a metà in agenzia:
Natale al rallentatore

agenzie di viaggi Natale Capodanno

“Andamento lento”. Verrebbe da sintetizzare, a dirla con Tullio De Piscopo. Un ritmo che per le agenzie di viaggi significa festa a metà. Fari puntati sui vicini Natale e Capodanno: le associazioni del turismo organizzato ripercorrono un 2023 segnato prima dall’importante advanced booking per le vacanze di fine anno, richiestissime già in primavera, poi da un quadro completamente diverso, tra conflitto in Israele e insistito caro prezzi.

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«Le prenotazioni di Natale e Capodanno sono partite molto bene già dalla scorsa primavera-estate con un ritorno alla finestra di advanced booking che si era invece molto assottigliata immediatamente dopo il Covid – dichiara Pier Ezhaya, presidente Astoi – Quando è arrivata la crisi mediorientale gli operatori avevano un portafoglio molto più robusto dello stesso periodo dell’anno scorso. Ovviamente non si può negare che l’evento del 7 ottobre e le conseguenti azioni abbiano avuto effetto sulle prenotazioni, anche se l’ondata emotiva che ha caratterizzato Egitto, Giordania, la Penisola arabica a ottobre sembra essersi attenuata e oggi sono diminuite le cancellazioni e ripartite le prenotazioni».

A livello di preferenze, prosegue Ezhaya, «sulle mete brillano Oceano Indiano, East Africa, Thailandia, Giappone, New York e Africa australe. Qualche buon segnale dai Caraibi con la solita tenuta della Repubblica Dominicana e una decisa ripresa del Messico. Cuba continua a segnare dati negativi. Attendiamo di consolidare questi valori per determinare il trend attraverso l’osservatorio Astoi».

«Viviamo una situazione critica – dice Enrica Montanucci, presidente Maavi – La guerra ha colpito gli animi. Mete vicine come Sharm el Sheikh spaventano; l’anno scorso a Dubai non c’era un posto libero, ora tutt’altra storia. Non è bastato però a calmare i prezzi. Chi entra in agenzia per Natale e Capodanno taglia corto: “Non se ne parla, costa troppo”. Di contro, c’è un ottimo trend per febbraio, marzo e aprile». C’è l’eventualità che «l’italiano, ormai vaccinato ai disastri, si renda conto di essere senza prenotazione per Capodanno e corra in adv. Con il caro voli, dubito che sarà accolto da un estremo ribasso», commenta. Se i prezzi calassero drasticamente, però, aggiunge, «si tornerebbe al last minute, che abbiamo tanto combattuto per estirpare dalla mente del viaggiatore. Il fenomeno potrebbe essere arginato non svendendo, ma proponendo per esempio uno sconto sul prossimo viaggio per chi prenota ora Capodanno».

In tema di destinazioni, Montanucci sottolinea «un’Africa superlativa con Zanzibar, Kenya, Sudafrica, Marocco. Bene i Caraibi per viaggi e crociere, sono tornate Santo Domingo e Messico. Un consiglio? Un po’ di comunicazione in più sulla geografia: penso a chi si preoccupa di andare in Oman o negli Emirati Arabi per la guerra, che è lontana da queste destinazioni».

Parte dalla regina dell’inverno Domenico Pellegrino, presidente Aidit: «Soffriamo la poca, quasi nulla, domanda sull’Egitto, d’inverno meta principale del mass market; per questo target alcune destinazioni di lungo raggio sono fuori budget. Le fasce alte di mercato invece si sono irrobustite in questi anni, ma sono nicchie – spiega – Stiamo spingendo alternative come Canarie e Capoverde, con recupero di domanda, ma nessuna riesce a sostituire l’Egitto, che è quello che gli americani chiamano value for money: garantisce qualità e durata di vacanza a prezzi accessibili, nonostante il caro voli. Le cancellazioni sono minime; è mancata dal 7 ottobre la domanda. Prevediamo un calo di fatturato, rispetto ai numeri fatti fino a settembre».

Una situazione «dove caro voli e mancanza di potere d’acquisto delle famiglie sono aggravati da nuovi conflitti. Ciò ha tolto reddito disponibile per il turismo organizzato. Come Aidit, abbiamo suggerito soluzioni pro consumatori, per il valore sociale, psicofisico, “biologico, direbbe un tribunale” della vacanza: incentivare i viaggi con sgravi fiscali, com’è successo per monopattini e televisori, mai per il turismo organizzato. Perché escludere milioni di persone dal benessere di una vacanza?», si chiede Pellegrino.

Il vecchio last minute «nasceva con l’idea di aspettare l’invenduto per comprare a prezzi di svendita ed è stato combattuto dal mercato crocieristico e poi dagli altri, con policy aggressive di advanced booking che hanno insegnato anche agli italiani a godere dei benefici dell’anticipo. L’attuale last minute è legato all’incertezza geopolitica: si aspetta di capire; forse, una volta rasserenati gli animi, assisteremo a richieste sotto data difficili da esaudire perché le destinazioni “tranquille” hanno livelli di occupazione alti. Il load factor dei vettori creerà problemi di accessibilità economica vista la scarsità di offerta rispetto alla domanda. Un fine d’anno complicato», chiude Pellegrino.

«È indubbio l’aumento generalizzato dei servizi: inflazione e altri fattori influenzano il consumo. Si vende meno e a prezzi superiori – insiste Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet – Il 28% dei viaggiatori sta spendendo più del 2022». Dal sondaggio tra gli associati Fiavet emerge un trend di prenotazioni non ottimale per Natale: il 28% degli adv dichiara di non averne; il 60% poche, l’8% nella media del periodo. Per Capodanno il 70% ne ha poche. «Il 74% dei viaggiatori sceglie pacchetti con durata minore per Natale; per Capodanno la percentuale scende al 60; l’8% opta per una vacanza più lunga – evidenzia – Mete preferite? Mar Rosso, 6%. Poi Caraibi, Italia, crociere e Maldive. Se si guarda al solo Capodanno, Kenya in cima con il 10%, seguito dalle capitali europee (6%); tornano Oriente e Usa, magari abbinate a mari caldi, montagna italiana al 4%».

Di «andamento lento» parla Gianni Rebecchi, presidente Assoviaggi: «Le prenotazioni per le festività – Natale, Capodanno, Epifania – hanno subito una battuta d’arresto da ottobre con la guerra in Medio Oriente. Dopo un anno di crescita, per adv e t.o. i livelli 2019 non sono ancora stati raggiunti. Tuttavia, l’andamento del booking rispecchia quello del 2022. Tra le mete top, Zanzibar, Oceano Indiano, Stati Uniti, Thailandia. In recupero America Latina, Canarie, Egitto, seguite dalle Capitali europee. Bene anche i mercatini di Natale in Italia».

Rebecchi conferma il buon advanced booking per «i clienti che hanno scelto una vacanza di lungo raggio: giocano d’anticipo per garantirsi tariffe aeree vantaggiose. Gli altri, con budget contenuto, tendono al sotto data sperando nelle occasioni. Al rallentamento delle prenotazioni, si somma l’aumento di cancellazioni o modifiche di destinazione in Paesi limitrofi non coinvolti dalla guerra».

Ma al bancone c’è ottimismo

Da nord a sud, gli agenti di viaggi non demordono e per Natale e Capodanno sono ancora ottimisti. «C’è stato un primo blocco che si è mosso molto in anticipo, poi un fermo durante l’estate, adesso una netta ripresa. Ma, soprattutto per il lungo raggio, le soluzioni più interessanti sono già sfumate. Vincono i t.o. che hanno avuto il coraggio di osare e prendere posti in allotment anche un anno prima. Una bella risorsa per noi – dice Vanessa Padovani, dell’agenzia e tour operator friulano Abaco Viaggi – Utilizziamo molto social e multicanalità per la promozione; l’advanced booking ha funzionato per Capodanno già a febbraio, marzo e aprile. Va forte il sud est asiatico: India, Bhutan, Thailandia tornata in voga, e Vietnam». Certo, prosegue, «il caro voli determina la selezione naturale di clienti e budget. Molti ripiegano su vacanze brevi e destinazioni vicine».

Per Anna De Vincentis, dell’agenzia Una Vita Viaggiando di Taranto, «si conferma il trend degli anni scorsi: New York è regina del Capodanno. Cresce l’Oriente: abbiamo molte pratiche sulla Thailandia; il caro voli favorisce l’Asia dove si risparmia sul soggiorno. I rincari sono innegabili ma la gente parte lo stesso; magari fa un viaggetto in meno ma non rinuncia alla vacanza importante. Abbiamo già richieste per il Capodanno 2025. È andato bene anche ottobre, con file in agenzia come se fosse maggio. Stiamo vendendo anche l’Egitto, che si conferma destinazione importante. Reggono gli Emirati per soggiorni e crociere. A chi aveva dubbi a ottobre sul Medio Oriente, abbiamo proposto i Caraibi, sempre una certezza».

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