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Fiumicino, via libera del ministero al terminal crociere

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Via libera del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) al progetto per il nuovo porto crocieristico di Fiumicino. L’ok è arrivato a distanza di qualche settimana dal favorevole pronunciamento del ministero della Cultura e di fatto conclude la procedura avviata due anni fa.

Può dunque partire il progetto che la Fiumicino Waterfront srl ha intenzione di realizzare, avendo rilevato la concessione all’asta. In realtà, rispetto a quanto si prospettava all’inizio dell’operazione, ovvero la realizzazione di un un porto con 1500 barche da diporto, il progetto rivisitato prevede un’infrastruttura in grado di accogliere soprattutto grandi yacht e navi da crociera.

C’è però da riaprire il confronto con la cittadinanza, poiché una parte dei residenti è stata fin dall’inizio fortemente critica e ha organizzato diverse manifestazioni contro questo progetto.

Il nuovo porto crocieristico, che ha comunque già ricevuto il pieno appoggio del Comune di Fiumicino, è stato osteggiato perché secondo  “i tavoli del porto”, la rete che unisce alcune realtà territoriali contrarie al porto crocieristico, quella che è stata autorizzata è “un’opera devastante che potrebbe cambiare per sempre il volto del litorale romano”.

Ora però c’è un decreto firmato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, che considera il progetto “compatibile dal punto di vista ambientale e autorizza anche l’immersione dei materiali per il dragaggio.”

Forte preoccupazione e contrarietà riguardo al progetto è stata anche manifestata dal Comune di Civitavecchia, che in merito alla  decisione del Mase ha diramato subito una nota nella quale si evidenzia che “il provvedimento del ministero disattende le osservazioni avanzate negli ultimi mesi da comitati, associazioni e cittadini, che hanno evidenziato criticità ambientali pesantissime, tutt’altro che marginali. Le segnalazioni provenienti dai comitati parlano chiaro: l’opera insiste su un tratto di costa estremamente fragile, con effetti potenzialmente dirompenti sugli equilibri della foce del Tevere, sulle correnti, sull’erosione costiera e sulla tenuta complessiva dell’ecosistema”.

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