Ancora acque agitate intorno al futuro terminal di Royal Caribbean al porto di Fiumicino, nella zona di Isola Sacra. Secondo quanto riportato da Shipping.it, la Corte dei Conti ha sollevato perplessità sulla tempistica legata all’opera la cui realizzazione fa capo a Fiumicino Waterfront Srl, controllata dalla compagnia di navigazione.
“L’opportunità del perdurante inserimento dell’intervento inserito nel Programma degli interventi per il Giubileo della Chiesa cattolica del 2025” sarà valutata nelle prossime settimane dal commissario straordinario per l’evento, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma.
La pendenza della procedura di “Valutazione di impatto ambientale” è alla base della “non sicura coerenza dei relativi tempi di realizzazione con le celebrazioni giubilari”.
C’è anche da precisare che il progetto non prevede finanziamenti pubblici, ma ha beneficiato e beneficia delle scorciatoie procedurali previste per gli interventi legati all’evento. Tanto che ormai il nuovo terminal, “presentando una particolare complessità operativa, può essere ricondotto a quel gruppo di interventi che, in precedenti occasioni”, sono stati ritenuti “opere realizzate con il Giubileo“, intese come quelle che “l’evento giubilare stesso lascerà in eredità alla città e al suo territorio”, e non per il Giubileo.
Da parte sua Royal Caribbean ha risposto ai dubbi sollevati dalla Corte dei Conti riguardo alla realizzazione del terminal precisando che “conferma di procedere convintamente” con il progetto del Fiumicino Waterfront, difendendo la sua necessità anche rispetto alla carenza di infrastrutture portuali nel Lazio, specie in confronto al terminal di Barcellona.
È stata infatti depositata la documentazione integrativa per rispondere agli osservi della Soprintendenza (ministero della Cultura), mantenendo viva la volontà di avanzare nonostante i ritardi nel percorso autorizzativo. Un portavoce ha affermato poi che il progetto “soddisferà una necessità reale”, impiegando circa 7.000 persone (2.000 durante la costruzione, 5.000 a regime) e prevedendo il collegamento elettrico a terra delle navi per ridurre le emissioni.

