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Francia, giro di vite del governo contro affitti brevi e Airbnb

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Il governo francese guidato da Emmanuel Macron ha presentato un pacchetto normativo di 14 misure per ridurre la presenza degli affitti brevi turistici come Airbnb nei centri cittadini. L’obiettivo è quello di restituire parte degli alloggi al loro uso tradizionale abitativo, calmierando i prezzi degli affitti che sono in continuo aumento.

Il disegno di legge presentato in Francia – che coinvolge ben tre ministeri: Turismo, Affari locali e dell’Edilizia – mira a uniformare il variegato sistema di normative regionali; incorporando alcune leggi che sono già in vigore.

Una delle nuove regole, per esempio, prevede che le abitazioni di classe molto bassa (F e G) in termini di efficienza energetica non possano essere disponibili per l’affitto turistico. Ulteriori limitazioni, poi, verranno applicate alle zone chiamate “ad alta tensione abitativa”, secondo quanto riporta il portale spagnolo Preferente.

Queste zone – che prevedono un imposta per gli alloggi lasciati vuoti – saranno triplicate con l’approvazione delle nuova legge e saranno compresi anche i 345 comuni della Corsica.

In arrivo anche l’unificazione del codice di registrazione e del codice di identificazione fiscale dell’abitazione in un’unica piattaforma nazionale, così da poter effettuare controlli più mirati su chi non rispetta la normativa.

Inoltre, sarà istituito uno sportello unico per semplificare il controllo degli alloggi ammobiliati da parte delle autorità locali, che faciliterà l’applicazione di eventuali sanzioni.

Il governo francese, infine, lancerà un progetto pilota in dieci comuni della Regione Basca francese. I comuni – che saranno identificati dai Prefetti – sperimenteranno una nuovo norma che prevede che ogni proprietario di un alloggio turistico debba obbligatoriamente possedere anche un alloggio a uso abitativo di lungo termine nella stessa città.

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