Friuli Venezia Giulia, Gomiero: «A lavoro per ripartire a giugno»

by Andrea Lovelock | 11 Maggio 2020 12:09

Tutto pronto in Friuli Venezia Giulia per la ripartenza. Luca Gomiero, direttore generale di PromoTurismo Fvg, spiega: «Fin dai primi momenti dell’emergenza abbiamo cercato di tenere il sistema pensante, ovvero abbiamo stimolato i vari soggetti della filiera turistica con la formazione e l’interazione. E questo per consentire a tutti di generare nuove idee e proposte. Ora ci stiamo muovendo con pazienza, e riteniamo che il 2020 è l’anno che impone velocità man mano che le opportunità si realizzeranno».

Qual è la lezione che questa emergenza ha impartito al settore?
«Avere idee molto innovative, perché il post Covid impone una profonda trasformazione del turismo. Dobbiamo recuperare i fondamentali e declinarli secondo la nuova priorità che ha un solo nome: sicurezza. Il dato incontrovertibile, poi, è che gli italiani, come tanti altri europei, vogliono fare vacanze».

E come si sta attrezzando il Friuli Venezia Giulia per approntare in modo adeguato l’offerta estate 2020?
«Stiamo lavorando sugli asset della regione. E per la stagione estiva, il prodotto di punta è costituito dalle spiagge: sono stati elaborati documenti con linee guida di primo livello, che hanno tenuto conto anche dei vari testi istituzionali susseguitisi nelle ultime settimane da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, del G20 spiagge, di Federbalneari Italia, nonché emanate dall’Istituto superiore di sanità. C’è poi  la nostra montagna, dove sarà più facile commercializzare le offerte perché i contesti naturali aiutano. Gli spazi aperti, i sentieri, e numerose occasioni per realizzare proposte di vacanze attive, dal trekking al cicloturismo. Con le nostre dorsali possiamo predisporre circuiti green davvero stimolanti per tutti i target. Infine, altri due asset di sicuro appeal che sono il turismo nautico e l’enogastronomia».

State immaginando di intercettare un traffico di turisti esteri anche limitato?
«Assolutamente sì, anche perché da sempre in Friuli la componente turistica estera ha prevalso su quella domestica. Sarà cruciale avere in tempo utile un protocollo unico europeo per i corridoi che permettano il passaggio da quelli che per noi sono sempre stati bacini di riferimento di mercati di prossimità come Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia. E devo dire che gli operatori esteri nostri partner al momento non hanno cancellato prenotazioni per luglio e agosto ed è una prova di grande amicizia, solidarietà e fiducia. Da noi prevale un concetto di fondo: meglio riaprire qualche giorno dopo in sicurezza per non dover tornare indietro e chiudere tutto. Non bisogna avere fretta».

Rimane comunque l’incognita dei tempi operativi: vi siete prefissati una data per la ripartenza del turismo in Friuli?
«Noi stiamo lavorando perché la stagione turistica possa ripartire almeno dal 1° giugno. Si tratta di una data sufficientemente prudente per organizzarci al meglio e offrire la fruizione delle nostre destinazioni nella massima sicurezza».

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