“Ancora tu”, cantava Lucio Battisti. Un monologo camuffato da dialogo, senza risposte. Qui, il dialogo c’è, anche se (sempre) difficile, ma la notizia è questa: dopo numerosi tentativi in passato, la fusione tra le due low cost statunitensi Spirit Airlines e Frontier Airlines potrebbe essere di nuovo vicina.
LA TRATTATIVA
I colloqui tra le parti sono ripartiti, con lo spettro di una terza bancarotta in un anno che aleggia su Spirit (“E come stai? Domanda inutile”). Per evitare questa ennesima caduta, Spirit si è intanto garantita una linea di credito da 100 milioni di dollari per prolungare le operazioni di volo nel corso del periodo natalizio, un finanziamento che probabilmente ha impedito alla compagnia aerea di chiudere definitivamente. Ma che non risolve i problemi.
Un accordo tra le due parti sarebbe, forse, la naturale evoluzione per le due compagnie aeree pioniere dei voli low cost, e la dimostrazione che non possono – da sole – continuare a competere (“Ma lasciarti non è possibile”), nell’attuale contesto di mercato. Le tariffe economiche di base e la solida rete di grandi compagnie, come United Airlines, hanno reso più difficile la concorrenza per i tradizionali operatori low cost.
Secondo i dati governativi, scrive Bloomberg News, Spirit e Frontier, insieme, diventerebbero la quinta compagnia aerea degli Stati Uniti in base alle miglia percorse dai passeggeri, superando JetBlue Airways e Alaska Air Group, posizionandosi alle spalle di American, Delta, United e Southwest.
IL PASSATO
Frontier – che ha improvvisamente sostituito l’amministratore delegato, Barry Biffle – ha più volte cercato la fusione (“Che bella sei, sembri più giovane”) tra le due compagnie aeree, un tempo specializzate nell’offrire biglietti a prezzi molto bassi, ma addebitando ai passeggeri qualsiasi ‘extra’, comprese le carte d’imbarco stampate e l’acqua a bordo, oltre alla famigerata tariffa per il bagaglio a mano, introdotta proprio da Spirit. Entrambe hanno recentemente iniziato a offrire opzioni più esclusive, nel tentativo di espandere la propria base di clienti.
Spirit ha respinto un’offerta di Frontier a gennaio, dopo la sua prima istanza di fallimento. La proposta da 2,2 miliardi di dollari era stata considerata «inadeguata e inattuabile». “Sei ancora tu. Purtroppo l’unica”.

