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Fs-Federfarma, al via il progetto “hub della salute” nelle piccole stazioni

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Piccole stazioni ferroviarie trasformate in “hub della salute”: è il significativo progetto alla base del protocollo d’intesa siglato dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane con Federfarma, avviando una collaborazione virtuosa con l’obiettivo di offrire dei moderni centri di aggregazione al servizio della vita sociale e sanitaria delle comunità locali. L’accordo è stato firmato da Marco Cossolo, presidente di Federfarma e da Massimo Bruno, chief corporate affairs officer del Gruppo Fs Italiane.

Un’iniziativa dalla forte valenza sociale che rappresenta la realizzazione di una visione condivisa tra Ferrovie dello Stato Italiane e Federfarma, la federazione che rappresenta le oltre 18.000 farmacie private in Italia. L’intesa darà così il via al più ampio progetto del Gruppo Fs Italiane “Hub del Territorio”, che mira a trasformare le stazioni da luoghi di semplice passaggio o scambio in punti di riferimento dotati di servizi e funzioni utili sia ai residenti sia ai viaggiatori.

«Il progetto Hub del Territorio – ha spiegato Massimo Bruno – rappresenta un’innovazione fondamentale nel nostro impegno a promuovere il benessere delle comunità locali. La collaborazione con Federfarma ci permette di ampliare la nostra offerta di servizi e di trasformare le stazioni ferroviarie in veri e propri centri di salute al servizio delle persone».

Secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa il Gruppo Fs, con le società controllate, metterà a disposizione gli spazi delle stazioni o dei propri fabbricati non più utilizzati presenti sul territorio nazionale. E da parte sua, Federfarma, punta a creare le migliori condizioni, anche sotto il profilo logistico, per erogare, attraverso la rete delle farmacie territoriali, servizi sanitari di prossimità, che agevolino in particolare quei piccoli centri dove maggiore è l’esigenza di poter fruire di servizi sanitari.

«Questo progetto – ha aggiunto Marco Cossolo – sarà utile anche per estendere i servizi di telemedicina, attraverso una connessione digitale efficace ed efficiente, superando il digital divide che ancora oggi si registra in talune aree del Paese e rende difficoltosa la fruizione di servizi sanitari digitali. Le attività previste dal protocollo d’intesa costituiranno, inoltre, un ulteriore passo in avanti in favore di una maggiore equità di accesso ai servizi sanitari anche nelle aree più interne».

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