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Quando i Balcani erano un tabù

Albania

Sebbene abbia iniziato la sua attività con la Grecia nel 1966, Ellade Viaggi nutre un attaccamento sincero nei confronti del Paese delle Aquile fin dal 1990, quando il regime cominciò a consentire le prime aperture turistiche. Un periodo particolare di cui parla volentieri Nicola Rubaudo, ad del centro di prenotazioni traghetti Ellade Viaggi: «Si partiva da Otranto la mattina molto presto e si arrivava a Valona, ma si navigava piano perché le acque antistanti erano considerate zona minata – racconta Rubaudo. Quattro ore di navigazione per solo 50 miglia, ma era la prassi per un Paese la cui costa era piena di bunker. La gente, per lo più uomini, che ci spiegava che le donne erano occupate a lavorare, era stupita nel vedere tanti turisti tutti insieme e così tanto interesse nei confronti del Paese. Ai nostri occhi – continua Rubaudo – era come tornare indietro nell’Italia degli anni 50. Non esisteva nemmeno l’acqua imbottigliata».

La svolta nel ‘92 con le tratte di linea su traghetti che permettevano anche il trasporto mezzi, una novità che permise agli imprenditori italiani di iniziare a lavorare con l’Albania. Nonostante servisse tutto il sud del Paese balcanico, il collegamento Otranto-Valona (ma anche Saranda) è proseguito fino al 2000, per poi riprendere nel 2007. Ora pare ci siano di nuovo le basi imprenditoriali per ripristinarlo durante il 2018 per poter permettere al Salento di tornare a offrire gite giornaliere con l’Albania.

(Foto fornite da Nicola Rubaudo)

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