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In cima al Colosseo per raccontare l’Italiabella

Tocchi il cielo di Roma con un dito dal Belvedere del Colosseo. E con i gomiti poggiati sulle balaustre, guardando verso il basso, è come se ti affacciassi alla storia.
Appuntamento alle 10 in punto alla fermata della metro B. E da lì, come una combriccola di turisti, si parte per visitare qualcosa di eccezionale: il quarto e quinto anello dell’Anfiteatro Flavio, prima inaccessibili al pubblico, di recente aperti a visite guidate per piccoli gruppi che si alternano in slot.
A capo della comitiva c’è Sandro Saccoccio, general manager di Italiabella, nuovo t.o. incoming che nasce dall’intesa con Airiminum, gestore dell’aeroporto di Rimini, guidato dalla coppia composta da Leonardo Corbucci e Laura Fincato, rispettivamente amministratore delegato e presidente della società. Ci sono anche loro del gruppo che si inerpica su per le scale sempre più ripide del Colosseo per raggiungere il cielo. Ed è lassù, quasi nel punto più alto, che Saccoccio presenta ufficialmente al trade la sua nuova creatura.
Un operatore incoming che non si pone come competitor dei big, ma come alleato, disposto addirittura a vendere prodotto altrui attraverso i suoi canali. Mentre costruisce in house pacchetti alternativi, controcorrente, come i Grand Tour dell’Italia di 72 giorni basati sul concetto di slow tourism e i game tour Safari d’Arte per scoprire le città attraverso una caccia al tesoro.
E il Colosseo? «Meglio visitarlo in tarda serata, quando il sole tramonta e la folla diminuisce». Quale migliore ricetta contro l’overtourism.

Roberta Rianna

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