È trascorso oltre un mese dalla finale di Weuro 2025, ovvero gli Europei di calcio femminile andati in scena in Svizzera e vinti dall’Inghilterra. Fra le tante città elvetiche anche Ginevra ha fatto da meravigliosa cornice a un evento di portata assoluta.
Un mese, però, che non cancella la bellezza di un evento che ha accolto milioni di tifosi e ha messo in luce, fra le tante, anche la città che non si ferma mai, o, definizione più calzante, che “non si spegne mai“. C’è luce a Ginevra, a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché si tratta di un h24 che ha sempre qualche chicca da regalare, qualche angolino da visitare, qualche attività utile per toglierti il fiato o tenerlo in sospeso.
UNO SGUARDO A WEURO 2025
I numeri di questo Europeo hanno detto molto più di quanto si potesse immaginare e raccontato una storia che sa di amore per il calcio femminile, un amore in crescita, in divenire continuo. Sono stati 246 i milioni di euro investiti nella kermesse da Uefa, Federcalcio svizzera e partner pubblici.
Più in generale l’evento ha generato 128 milioni di fatturato, più del doppio rispetto all’edizione 2022, con una fetta di ricavi maggiore grazie ai diritti audiovisivi (72 milioni di euro, il 56% del totale), mentre quelli commerciali hanno toccato quota 41 milioni (32%). Al terzo posto di questa classifica le entrate provenienti dai biglietti e pacchetti hospitality, valore 15 milioni (12%).
Alla vigilia di Weuro 2025 si pronosticavano 500mila presenze sugli spalti, ma si è andati oltre: il numero ufficiale è 657.291, una cifra che si spiega da sola e da sola offre un’idea della portata dell’evento.
Anche l’Italia ha beneficiato di tutto questo clamore. Anzi, anche l’Italia ha contribuito ad alimentarlo, agguantando una semifinale che mancava da 28 anni, grazie a un gruppo unito, guidato dal ct Andrea Soncin e trascinato dai gol della capitana Cristiana Girelli, fra le 30 candidate al Pallone d’Oro insieme a Sofia Cantore.
LE MILLE “AVVENTURE ACQUATICHE” DI GINEVRA
Una città che ha come simbolo indiscusso “dell’instagram” (ma non solo) le Jet d’Eau, può mai risparmiarsi sulle avventure acquatiche? La risposta è un no in versione 3D. Ma a proposito, cos’è le Jet d’Eau? Un getto d’acqua che raggiunge i 140 metri di altezza, costruito nell’Ottocento come valvola di sovrappressione della condotta d’acqua dei macchinari dei gioiellieri, oggi vera attrattiva della città, a due passi dal lungolago di Lemano.
Lo sfondo è quello delle Alpi e delle montagne del Giura, i fiumi Rodano e Arve fanno (quasi) tutto il resto. Praticare padel sull’acqua ma anche cimentarsi nell’adrenalinico rafting non è mai stato così semplice. Se il padel è quasi una sfida con sé stessi, per il rafting si tratta di un affascinante gioco di squadra.
Rafting Loisirs si pregia di istruttori abili e preparati: Anais Rita Toobali-Sanvincente è una donna marocchina (perno anche della nazionale di rafting del suo Paese) che fa dei suoi 160 centimetri un’esplosione di muscoli ed energia, pronta a dettare il ritmo dei remi e del gommone. In un percorso di circa 7 km, per una durata complessiva di 2 ore e mezzo, si assapora da vicino tutta la storia del fiume Arve, 100 km di acque che si dispiegano dal Monte Bianco e attraversano le Alpi della Savoia, sfociando poi nel Rodano nella regione di La Jonction, a un passo dal centro di Ginevra.
L’attività prende il via dal Ponte de Sierne a Le Veyrier, su acque calme alla portata di tutti e 4 rapide che rendono ancora più realistica l’esperienza. L’eleganza, invece, sta tutta nel sublime paesaggio che fa da cornice e calamita gli occhi e i pensieri. Un quadro frutto di bellezze naturali, alberi ai bordi e suoni della città in lontananza, così da rendere ancora più suggestiva l’esperienza, che poi trova il conforto finale in un tè caldo e biscotti, non appena sbarcati.
Il costo a persona è di 100 Chf (che equivalgono a 105 euro), 90 per i gruppi.
Tornando al lungolago di Lemano, ecco la spiaggia di Eaux-Vives. Inaugurata nell’agosto del 2020, s’inserisce nei 400 metri a riva, che possono abbracciare fino ad 8mila persone, e in un parco di 2 ettari dove non mancano tricicli elettrici e servizi ristorativi, con qualche punta di piatto tipico sempre stuzzicante.
Doppia menzione d’onore per i “Bains des Paquis” e per i battelli “Belle Epoque”. Nel primo caso si tratta di “bagni pubblici” costruiti nel 1872, a pochi passi da le Jet d’Eau, al centro della Rade: qui è possibile rilassarsi in sauna o nell’hammam, o più semplicemente prendere il sole. Inizialmente godevano di una struttura di legno poi rinnovata e ampliata, trasformandosi nel 1880 in bagni municipali e meritandosi, nel 1987, una consacrazione definitiva tramite la bocciatura di un referendum che li voleva demolire.
Quanto ai battelli, invece, bisogna scomodare i più incalliti romantici, perché quello che possono offrire è una cena al tramonto da togliere il fiato tramite una delle 8 imbarcazioni appartenente alla flotta Cgn, presente su queste acque da circa un secolo e mezzo.
DALL’ACQUA ALLA TERRAFERMA
Se non amate l’acqua, o se volete variare un po’ le vostre attività, nessun problema: a Ginevra non mancano le escursioni o piedi o i tour in bici. I 300 ettari di parchi, nemmeno a dirlo curati con fiori a dismisura, si prestano con piacere a passeggiate rigeneranti e ad oasi di relax in cui poter “semplicemente” respirare a pieni polmoni tutta la natura viva di questa città. Da tour organizzati a “Promenade” più libere, è un attimo spostarsi da un luogo all’altro per godere di panorami diversi ma decisamente colorati.
Un accenno al quartiere “Carouge”. Un’architettura d’influenza sarda, vie strette e caratteristiche con piccoli commercianti, numerosi artigiani e terrazze conviviali. Passare di qui significa concedersi un’allietante passeggiata bohème.
DENTRO LA CITTÀ
Poi c’è chi preferisce tenersi attivo addentrandosi in zone più centrali e ricche di servizi. Nessun problema. Le grandi marche fanno capolino in diverse zone della città, shop e negozi sono all’ordine del giorno e con la city card, ovvero la tessera dei trasporti che viene fornita gratuitamente da qualunque struttura alberghiera nel caso in cui si decida di fare sosta almeno per una notte.
È veramente uno spasso, anche perché tram, bus, filobus, treni, metropolitane e taxi boat permettono collegamenti rapidi e capillari per raggiungere ogni angolo della citta, talvolta “dolcissimo”. A Ginevra, infatti, il cioccolato è una tentazione in cui bisogna cadere senza alcun senso di colpa, e non c’è niente di meglio che farlo con il Choco Pass, un ticket che permette una visita con degustazione fra le più famose cioccolaterie, con la Maison de Favarger in cima alla lista dei desideri, capace di regalare vere e proprie godurie al palato.
TUTTO IL “VERDE” DI GINEVRA
Detto dei 300 ettari di parchi, all’appello, però, manca tutto il resto del “verde” made in Ginevra e anche un po’ di specifiche in più.
Partiamo dal Giardino Inglese, un parco bonificato dal lago nel 1854 che si pregia dell’Orologio Fiorito, composto da 12mila varietà di fiori che cambia spesso forma, adeguandosi agli eventi del momento, proprio come ha fatto lo scorso luglio divenendo, ad esempio, giocatrice di calcio in occasione degli Europei femminili.
Il giardino si sviluppa sulla via lacustre, iper frequentata, vivace e amata proprio per la sua semplicità, ma anche ricca di aree verdi tra cui il Parc de la Perle du Lac, definito così dalla moglie di Hans Wilsdorf, il famoso fondatore dell’azienda di orologi Rolex. A questo si aggiungono il Parc des Bastions e il Parc la Grange, famoso per le sue 200 varietà di rose, talvolta location scelte per eventi come festival della musica che convogliano migliaia di appassionati.
Un altro lato verde di Ginevra è quello dei vigneti. Il consiglio spassionato è di salire su un tuk tuk elettrico e ritrovarsi, con un buon bicchiere di vino tra le mani ed un tagliere di formaggi locali, in una ventina di minuti, a Satigny, un villaggio viticolo appena fuori città, il più grande della regione.
Qui è possibile fare un vero e proprio tour degustativo, scoprendo una regione che 7 milioni di anni fa, quando il lago Lemano era solo una lastra di ghiaccio, offrì un territorio ondulato e favorevole alla produzione di vino. Oggi solo l’1% della produzione viene esportato, il consumo interno di vino conta 60 varietà differenti e nel cantone ginevrino sono 150 i vigneron, specializzati anche nella produzione di Chassels, un vino bianco utilizzato nella ricetta della fondue.
“A TUTTA SCIENZA” CON IL CERN
Per chiudere ecco uno sguardo nientepopodimeno che…all’universo. Il sito più visitato di Ginevra è Science Gateway del Cern, creato tra gli anni ’54 e ’55 con visite provenienti in primis da Torino. È uno spazio progettato da Renzo Piano, una sorta di “laboratorio” o, più fantasticamente parlando, di “astronave a vetri” capace di collegare l’infinitamente piccolo con l’infinitamente grande, ovvero presente e futuro.
«Non dobbiamo nasconderci ed è calzante parlare di reattore nucleare, così come sottolineare la nostra vocazione dell’accoglienza alla curiosità», afferma Antonella Del Rosso, fisica italiana da trent’anni al Cern. Un altro tocco italiano è quello di Fabiola Gianotti, direttrice del sito da due mandati per un totale di 10 anni.
Qui la divulgazione scientifica al grande pubblico è disponibile dall’8 ottobre 2023, quando si è deciso di spalancare le porte del Cern e se oggi si ha a che fare con una scienza a portata di tutti lo si deve per la maggior parte alle donazioni ottenute all’insegna della sostenibilità. Dunque, come è nato l’universo? Qui la riproduzione di acceleratori di particelle permette una collisione delle stesse che porta ad osservazioni e studi, da parte dei fisici, capaci di comprendere le leggi della natura, registrando poi ogni risultato.
Ma la grande bellezza di questo laboratorio è proprio quella di dare libero sfogo alla scienza tramite esposizioni immersive e giochi (e se vi dicessimo che si può giocare a calcio con le particelle?), cosicché tutti si possano sentire parte integrante di qualcosa di immenso e, perché no, rivivere con occhi emozionati anche l’appassionante viaggio nella materia alle origini del Big Bang.
Oggi il laboratorio europeo può vantare il famoso Lhc, il più grande e potente acceleratore di particelle al mondo, un anello di 27 chilometri di circonferenza a 100 metri di profondità composto da magneti superconduttori e strutture acceleranti che aumentano l’energia delle particelle che vi circolano. E proprio al Cern è nato il famoso www, il web, utilizzato in origine, tra l’89 e il 94, dallo scienziato inglese Tim Berners-Lee per rendere più rapide le informazioni tra colleghi.
Infine c’è spazio anche per il Quantum World, la parte più innovativa della location visitabile con lo stesso biglietto di ingresso e che permette di sperimentare il mondo in scala più piccola ma soprattutto di addentrarsi in quella che è a tutti gli effetti un’anticamera del futuro, tangibile con mano da qui a pochi mesi.
«Il segreto sta nel farsi delle domande», prosegue ancora Del Rosso, che poi si rifà ad una recente intervista rilasciata a Repubblica da Chiara Merletto, pioniera italiana della fisica quantistica mondiale a soli 37 anni, per spiegare in maniera semplice e diretta, quasi amorevole, la fisica: «Ha un potere unico: non solo descrive concetti quasi impossibili da immaginare, come l’infinito e lo spazio-tempo, ma ci dà un modo per comprenderli e sperimentarli».
GINEVRA, C’È VITA ANCHE DI NOTTE
Amanti della vita notturna, non temete: Ginevra sa sorprendere anche quando la sera è calata da un pezzo e ciò che risalta nel buio sono le luci dei locali. In questa città il divertimento prosegue a oltranza, lo fa grazie a bar eleganti e club sotterranei e location leggendarie. Dove fare festa? Brigitte Club è un cocktail bar raffinato con un ambiente musicale vario, oppure Audio Club che si anima grazie a dj di fama internazionale ma anche Village du Soir, uno spazio culturale e festivo su più piani con una programmazione eclettica.
Di tutto e di più è quello che può offrire Ginevra, una sorta di contenitore multiculturale, vivace e attivo h24 capace davvero di trasformare semplici passeggiate in experience indimenticabili.

