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Global Blue, lo shopping tax free cresce solo dell’1% in Europa

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Stabile ma poco performante il tax free shopping in Europa che cresce soltanto del +1% nei primi nove mesi dell’anno: a riprova di un mercato del lusso in difficoltà, anche gli acquisti tax free legati al viaggiatore internazionale risentono del periodo non esaltante, ma registrano comunque quella che Pierfrancesco Nervini, coo North & Central Europe & Global Accounts di Global Blue, nel corso dell’Osservatorio Altagamma, definisce una resilienza significativa.

«Il settore si mostra stabile – ha commentato Nervini – Sostenuto dall’aumento della spesa media per shopper (+2%) e dal contributo di alcune specifiche nazionalità: in primis gli americani, la cui spesa tra gennaio e settembre 2025 cresce del +5% rispetto all’anno precedente, e gli arabi (+8%) che registrano la spesa media più elevata del mercato (6.000 euro). A mancare, purtroppo, è lo shopper cinese, la cui spesa arretra del -14%, con un livello di recovery sul 2019 ancora fermo al 58%.»

Una assenza pesante, solo in parte compensata da altri big spender, come osserva Nervini:  «Gli shopper americani e arabi – fa notare Nervini – sono storicamente molto sensibili ai mutamenti nei tassi di cambio. Il deprezzamento del dollaro, del riyal saudita e del dirham avrebbe potuto rappresentare un ostacolo significativo, ma il 2025 ha dimostrato quanto il mercato tax free abbia resistito anche a questo stress. Un elemento che fa ben sperare in attesa di registrare un rimbalzo positivo di queste monete».

Nel corso dell’Osservatorio Altagamma, Global Blue ha inoltre condiviso i principali driver di crescita del mercato del lusso. «Lo shopper alto spendente ha permesso al mercato di chiudere con il segno + i primi nove mesi dell’anno. Si tratta di un 4% di consumatori, in grado però di contribuire, da soli, al 42% dei volumi complessivi. Se questi big spender registrano una crescita della spesa del +13% e una media di 107mila euro per shopper, contemporaneamente però si sta erodendo il peso del consumatore aspirazionale (-5%). Un dato confortante – aggiunge Nervini – proviene dall’aumento della spesa della Gen Z: +14% sia in termini di shopper sia di spesa. Ciononostante, i Millennial restano la generazione con la contribuzione maggiore (40%), mentre il potenziale di spesa più elevato è espresso dalle generazioni più adulte, che superano in media i 4.000 euro».

Altro dato di rilievo e che ci interessa molto da vicino è quello relativo alle piazze più performanti: in Europa, Parigi e Milano si confermano infatti come i due poli dello shopping del lusso: insieme raccolgono circa un terzo della spesa tax free totale, con la capitale francese che registra un record nella spesa media per shopper (4.300 euro).

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