Hôtellerie croce e delizia: il Bocca-pensiero

Hôtellerie croce e delizia: il Bocca-pensiero
27 Maggio 13:00 2025

Da vent’anni alla guida di Federalberghi – la forte rappresentanza della filiera turistica con 27mila associati – e al timone di un’azienda alberghiera di famiglia, Sina Hotels, con 11 strutture di lusso e un fatturato di oltre 72 milioni di euro. Bernabò Bocca non nasconde l’orgoglio di appartenere al mondo dell’ospitalità organizzata che oggi, ancor più di ieri, «contribuisce al consolidamento del turismo nel Paese», come ha ribadito nel corso della 75a Assemblea nazionale della federazione tenutasi a Merano. Ma quando si tratta di fotografare la situazione dell’hôtellerie italiana, il presidente è altrettanto schietto sulle tante, troppe, “spine nel fianco” e sulle opportunità che l’attuale scenario offre.

LA MAZZATA ENERGIA

«Una delle preoccupazioni è legata al tema dei costi energetici, una piaga perché le nostre sono aziende energivore, aperte 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, con riscaldamento d’inverno e aria condizionata d’estate. Oggi l’incidenza di questi costi sta assumendo valori importanti che ci rendono anche meno competitivi. Ecco perché chiediamo la riduzione della pressione fiscale, in particolare le tasse sugli immobili, per alleviare il carico di costi sulle imprese».

Allo stesso modo Bocca insiste sull’incentivazione degli investimenti, «rafforzando il credito d’imposta per la riqualificazione degli alberghi, rendendolo uno strumento strutturale da finanziare con una quota parte» della discussa imposta di soggiorno.

CROCIATA ANTI AIRBNB

Mai doma, poi, la questione affitti brevi, e in particolare la polemica con Airbnb che, solo pochi giorni fa, ha annunciato il lancio di un’app che consente agli ospiti di ricevere servizi di ristorazione, massaggi e altri benefit.

«In Italia la ricettività è quintuplicata: le stime contano ben 630mila strutture ricettive, di cui 32mila alberghi; mentre tutto il resto attiene all’extra-alberghiero, dominato dagli affitti brevi. Ebbene, non abbiamo nulla contro questi player, purché si giochi tutti ad armi pari: chi vuole operare nel mercato ricettivo deve avere gli stessi oneri. Il recente annuncio di Airbnb, a casa mia, si chiama concorrenza sleale. E allora bisogna adottare le stesse regole», tuona Bocca.

Il presidente di Federalberghi rincara la dose: «Chi vuole adibire il proprio appartamento a uso turistico deve fare un cambio di destinazione, e soprattutto deve pagare l’Imu e la Tari come gli alberghi».

PAROLA D’ORDINE RIQUALIFICARE

Nell’analisi di Bocca non mancano, però, i compiti a casa per gli albergatori: «Bisogna investire nella riqualificazione – sottolinea il presidente – I dati dimostrano come gli investimenti si siano prodotti soprattutto sulla fascia alta, da parte di fondi esteri che hanno risorse illimitate e investono decine di milioni all’interno degli hotel. Mentre il parco dell’hôtellerie italiana deve ristrutturarsi e rinnovarsi continuamente; altrimenti rischiamo di andare fuori mercato».

E non solo. Il boss di Federalberghi auspica anche il decollo del progetto “Staff House”, ovvero gli alloggi da reperire per i lavoratori del turismo e del comparto alberghiero, «soprattutto per gli stagionali».

TENERSI STRETTA L’AI

Medesimo impegno, infine, va dedicato al tema dell’intelligenza artificiale, che Bocca paragona a una vettura di Formula Uno: da guidare con prudenza, per non schiantarsi.

«Dobbiamo governarla al meglio. Da qui l’idea di organizzare giornate sulle applicazioni che l’Ai può avere nel nostro settore, per evitare che i grossi player internazionali, le piattaforme di prenotazioni, governino tale strumento a modo loro, condizionando la scelta del cliente finale nell’organizzazione delle vacanze».

SFIDA GRANDI EVENTI

Alla fine di quello che sembra un dettagliato cahiers de doléances, Bocca guarda alle prossime grandi sfide del sistema Italia: l’estate 2025 e gli esiti del Giubileo e delle Olimpiadi 2026 di Milano e Cortina. «È cambiata la modalità del booking: si è accorciata la finestra tra prenotazione e soggiorno, pertanto è difficile fare previsioni. Il mese di maggio è partito lento, ma ora si sta riprendendo e ci auguriamo che anche giugno e luglio facciano buone performance. Il nostro obiettivo è quello di ripetere il 2024».

«Riscontriamo poi il pieno rilancio della montagna, che sta tirando molto – ricorda Bocca – Per Giubileo e Olimpiadi invernali ribadisco che si tratta di opportunità per gli anni a seguire e per la creazione di importanti opere infrastrutturali. Basta un esempio su tutti: per le Atp Finals a Torino si sta sfruttando oggi un palazzetto realizzato in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006».

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Andrea Lovelock
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