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Il caso Sicilia: effetto White Lotus sui turisti stranieri

sicilia isolabella

White Lotus. Senza nulla togliere alla bellezza della Sicilia, eccolo uno dei fattori che ha contribuito a incrementare il turismo Usa e inglese: una serie tv americana. Se non ci credete, chiedete a Nicola Salerno, tour operator dell’incoming sull’isola, che ricorre ad un paradosso per individuare un altro elemento: «Ci voleva la pandemia per far capire quanto sia importante il turismo per l’Italia e la Sicilia in particolare…».

Fiction e paradossi a parte, la Sicilia non ha problemi di incoming. “Dal punto di vista del territorio nessuno, anzi – riconosce Salerno – Per tutte le forme dell’indotto degli albergatori, il 2023 sarà una stagione importante, vuoi per la voglia di venire in Italia, vuoi per la Sicilia, Taormina in particolare. In effetti White Lotus sta dando una grossa mano per le prenotazioni sul mercato americano e inglese. Sono certo che supereremo i dati del 2019”.

Per gli agenti va bene, ma – come si dice – potrebbe andare meglio. «In linea generale siamo contenti, ma vorremmo poter vendere di più. Abbiamo richieste, ma gli albergatori non ci danno extra allotment, né contratti nuovi, siamo i più penalizzati da questo punto di vista. Sembra assurdo, ma quando c’è molta richiesta siamo più sfavoriti, perché viene un po’ meno il dialogo con gli hotel, siamo più sulle spine».

La finestra che si è già aperta sul 2023 porta buone notizie? «Assolutamente sì, sebbene le vendite siano più lente  – a livello dei nostri tour operator – rispetto al 2022, ma siamo appena partiti. Addirittura ci sono operatori che hanno già venduto camere per il 2024». Avanti con fiducia quindi.  Male che vada, ci pensa White Lotus.

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