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Il crowdfunding avanza, ma l’Italia del travel è indietro

Negli ultimi anni, il crowdfunding è diventato un fenomeno sempre più diffuso per realizzare progetti e finanziare startup, anche nel settore turistico. Viste le difficoltà, a volte, di reperire i fondi necessari in modo più tradizionale, gli “investimenti dal basso” possono rivelarsi un’arma per raggiungere il successo. A differenza di altre opportunità di finanziamento, come i bandi del legislatore (regionale, nazionale ed europeo), il crowdfunding presenta molti vantaggi: risulta più semplice da gestire, meno costoso e più immediato.

Esistono diversi modelli di crowdfunding. Ci sono le campagne reward-based, dove agli investitori viene corrisposto un premio non appena l’idea si concretizza (per esempio, esperienze di viaggio, gadget a tema o l’accesso a servizi futuri). Poi c’è l’equity crowdfunding, che sta crescendo in maniera esponenziale: in questo caso chi finanzia la campagna investe direttamente nella società promotrice, diventando socio e condividendone quindi i futuri profitti. Infine, ci sono il debt e il lending crowdfunding: con entrambe le modalità, si ottengono finanziamenti da restituire con gli interessi; a cambiare, sono gli strumenti finanziari: un titolo obbligazionario nel primo caso, un contratto di finanziamento nel secondo.

COME E DOVE FARLO

Ma come si realizza una campagna di crowdfunding di successo? Perché un progetto possa realizzarsi concretamente, è necessario convincere le persone a fidarsi e a investire in ciò che si propone. Per il buon esito della campagna, si deve partire, naturalmente, dall’idea: deve essere ambiziosa, ma non irrealistica. Bisogna definire un obiettivo, in termini di fondi, raggiungibile e coerente con i costi del progetto. Di primaria importanza è spiegare in modo trasparente come saranno usati i fondi. Poi, è fondamentale la narrazione: lo storytelling deve essere appassionante, spiegare perché il progetto esiste, il problema che eventualmente risolve e l’impatto che genera. Si può presentare il progetto con un video breve e immagini professionali, per trasmettere credibilità.

Creare una community già prima del lancio: raccogliere almeno il 20-30% dei fondi nei primi giorni fa crescere le chance di successo (effetto traino). Infine, la doppia scelta: la piattaforma di crowdfunding da utilizzare per la campagna (in Italia le più famose sono Kickstarter, Indiegogo, Eppela, Produzioni dal Basso e Mamacrowd) e il modo con cui ricompensare, eventualmente, chi investe nel progetto. A questo proposito, è importante creare diversi livelli di supporto, inclusi quelli più piccoli e, possibilmente, offrire ricompense esclusive, personalizzate o limitate nel tempo.

È necessario aggiornare costantemente e interagire con la community, anche dopo la chiusura della campagna, segnalando lo stato del progetto, gli eventuali imprevisti, avvisando della consegna delle ricompense: la fiducia costruita accresce le probabilità di futuri finanziamenti.

LIMITI SOTTO LA LENTE

Bisogna però essere anche consapevoli delle difficoltà del crowdfunding in Italia. Lo scorso luglio, il decimo rapporto annuale dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano ha mostrato un momento di difficoltà del mercato del crowdinvesting italiano, ovvero delle forme di crowdfunding che danno a chi partecipa alle campagne la possibilità di ottenere una remunerazione del capitale: nell’ultimo anno (luglio 2024-giugno 2025), la raccolta totale è stata pari a 260,65 milioni di euro, segnando un calo del 14% rispetto al periodo precedente. Il valore cumulato totale dall’avvento del crowdinvesting in Italia ammonta a circa 1,57 miliardi: il fatto che in altri Paesi europei, come la Francia, questa cifra sia raggiunta a volte anche in un solo anno fa capire il margine di crescita, certamente, ma anche la ritrosia a partecipare a queste forme di finanziamento.

L’ALTRO TURISMO

Il turismo è un settore in cui il crowdfunding può funzionare, soprattutto quando si lega a valori locali, esperienze autentiche e impatto sul territorio. Gli obiettivi di un crowdfunding turistico possono essere la creazione o il restauro di strutture ricettive (b&b, rifugi, agriturismi); esperienze turistiche sostenibili (percorsi, escursioni, tour tematici); la promozione culturale e la valorizzazione di aree poco conosciute; l’organizzazione di eventi (festival, rievocazioni, fiere locali). Prima del lancio della campagna, è necessario raccontare una storia locale: perché quel borgo, quel sentiero, quella tradizione meritano di essere scoperti e/o salvaguardati. Preparare foto e video di paesaggi, persone, esperienze uniche.

Coinvolgere partner come ristoranti, guide e artigiani, che possono offrire ricompense. Al momento del lancio, preparare ricompense mirate al turismo: soggiorni esclusivi, esperienze guidate (trekking, tour culturali, degustazioni), prodotti tipici locali spediti a casa. Bisogna coinvolgere enti turistici, associazioni culturali, pro loco e, magari, influencer di viaggi. Puntare sul passaparola digitale: gruppi Facebook sui viaggi, forum di viaggiatori, community su Instagram e/o TikTok. Durante la campagna, serve fornire aggiornamenti, mostrando volti e storie locali: l’artigiano che produrrà le ricompense e la guida che accompagnerà i turisti, per esempio.

CASE HISTORY

Tra gli esempi di crowdfunding di successo nel turismo c’è quello di Friland, società friulana che offre soggiorni in casette nella natura. L’azienda ha creato una campagna per espandersi, rispetto alle 14 tiny houses già operative, mirata a realizzare 100 unità abitative entro il 2028, e, per questo, ha fissato l’obiettivo minimo a 200.000 euro e quello massimo a 500.000 euro. A giugno, ha chiuso la campagna a quasi 355.000 euro.

Da evidenziare anche il recente risultato di Wayla, prima realtà italiana a proporre un servizio strutturato di van pooling: la campagna di equity crowdfunding, avviata sulla piattaforma Mamacrowd il 4 settembre, ha superato l’obiettivo di 1 milione di euro in meno di 30 ore. Wayla è riuscita a coinvolgere centinaia di investitori, tra cui Carrani Tours, storica azienda del travel con un secolo di esperienza, che rafforza la solidità del progetto e la prospettiva di crescita nazionale. Il modello di Wayla prevede un servizio serale e notturno di trasporto condiviso per ridurre traffico, costi e impatto ambientale.

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