Il Sud Italia e il gap nella mobilità che penalizza (anche) il turismo

by Redazione | 26 Maggio 2023 9:42

È indispensabile ampliare gli investimenti in mobilità collettiva, infrastrutture e tecnologia nel Mezzogiorno italiano, per garantire uno sviluppo sostenibile in grado di colmare il divario territoriale che lo penalizza e creare benefici tangibili per le comunità.

Un imperativo, questo, che acquisisce importanza soprattutto alla luce dell’auspicata transizione ecologica nel viaggio. Da questo assunto si è articolato il forum, tenutosi a Napoli, nell’ambito della tavola rotonda “Meridione: accessibilità e sviluppo di una mobilità collettiva sostenibile“.

Su queste priorità si è soffermata in apertura del forum la presidente del consiglio del Comune di Napoli, Vincenza Amato, che ha evidenziato il ruolo cruciale delle infrastrutture e dell’innovazione digitale nello sviluppo territoriale, mentre Armando Cartenì, professore di pianificazione dei trasporti presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha sottolineato la rilevanza del trasporto su gomma quale risorsa fondamentale in grado non solo di accelerare la trasformazione ecologica della mobilità e di garantire il diritto delle persone a spostarsi, ma anche di tradursi in vantaggi importanti per le economie del territorio.

«Sono necessari investimenti mirati al rilancio delle infrastrutture di trasporto passeggeri nel Meridione – ha detto il professor Cartenì – in particolare su gomma: questo si traduce non solo in benefici concreti per gli utenti e in potenzialità per le aziende di trasporto, ma può portare anche a impatti rilevanti sull’occupazione in un territorio e quindi a un generale benessere per la collettività».

Alla discussione hanno preso parte anche, Andrea Incondi, amministratore delegato di FlixBus Italia, Gabriele Vargiu, responsabile relazioni istituzionali Italia di Iveco Group e Milena Mazza, marketing communication manager di BluExperience – Salone della Mobilità Sostenibile.

Ora, se si considera il gap esistente nel Mezzogiorno italiano, l’urgenza di investire in un’infrastruttura moderna ed efficiente in quest’area appare particolarmente stringente. Nonostante il potenziale del Sud quale territorio ad alta vocazione turistica, infatti, molte aree patiscono infatti una scarsa penetrazione della rete ferroviaria e aeroportuale.

Ad oggi FlixBus per esempio rappresenta l’unica soluzione di mobilità collettiva nel 7% dei comuni che collega nelle regioni meridionali, con un picco del 14% in Calabria. Ciò corrisponde a un 12% della popolazione, con un picco del 23% in Basilicata.

In particolare, è stato spiegato che nel pre-Covid, FlixBus collegava in Abruzzo 20 comuni su 305, di cui 5 completamente sprovvisti di stazione ferroviaria; in Puglia, 58 comuni su 257, di cui 28 completamente sprovvisti di stazione ferroviaria, per circa 700mila abitanti; e ancora in Basilicata, 19 comuni su 131, di cui 10 completamente sprovvisti di stazione ferroviaria, per oltre 100mila abitanti; in Calabria, 92 comuni su 404, di cui 58 completamente sprovvisti di stazione ferroviaria, per oltre 200mila abitanti ed in Sicilia, 29 comuni su 390, di cui 6 completamente sprovvisti di stazione ferroviaria, per 100mila abitanti.

Per Andrea Incondi, amministratore delegato di FlixBus Italia: «La mancanza di soluzioni di mobilità collettiva efficaci e capillari nel Mezzogiorno si traduce in due grandi svantaggi: da un lato, privando le persone di una rete efficace di trasporti collettivi si rischia di ostacolare la transizione ecologica della mobilità, un imperativo a cui non possiamo sottrarci. Dall’altro, il potenziale turistico del territorio, volano di sviluppo economico e rilancio per il Paese, è destinato a tradursi in un’occasione mancata. In questa direzione si muove il progetto che coinvolgerà il sud Italia nei prossimi mesi, focalizzato sul potenziamento delle connessioni all’interno dei territori regionali con lo sviluppo di hub di collegamento in grado di veicolare i flussi di persone fra le grandi città e i piccoli centri. Questo ci permetterà, da un lato, di supportare lo sviluppo di aree meno collegate per mezzo di nuovi arrivi e, dall’altro, agevolare le partenze verso l’Europa».

Alle affermazioni di Incondi ha fatto eco Gabriele Vargiu che ha sottolineato l’importanza di una sinergia continuativa fra l’industria e gli attori istituzionali, imprescindibile per garantire in ogni momento un livello infrastrutturale adeguato alle esigenze del mercato, anche in termini di sostenibilità: «Condividiamo con FlixBus l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di soluzioni di mobilità sempre più sostenibili ed efficienti anche per il trasporto collettivo a lungo raggio. In ragione di ciò, è fondamentale che all’impegno dei costruttori e degli operatori si continuino ad affiancare, a livello istituzionale, adeguati strumenti di supporto alla domanda di veicoli di ultima generazione per assicurare il necessario svecchiamento del parco circolante».

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